Scontri tra milizie armate in Somalia

Pascoli e acqua la ragione degli incidenti con decine di morti

Almeno 55 persone sono state uccise in Somalia in seguito a violenze claniche causate da una disputa per i pascoli e le fonti idriche. Gli scontri tra milizie armate di due gruppi sono scoppiati intorno ai villaggi di Burdhinle e Hada-Ogle, situati nella regione centrale somala di Hiiran e vicini al confine con l’Etiopia. Il personale degli ospedali di Herale, Abudwaq e di altre due città adiacenti dichiara di aver assistito 115 persone ferite negli scontri. I combattimenti sono stati pesanti e le milizie dei clan hanno utilizzato veicoli armati. Secondo testimonianze, i combattimenti continuano.

I combattimenti tra i clan Dir e Hawadle sono iniziati alla fine dello scorso anno. Vi era stata una tregua dopo l’intervento dell’esercito nazionale somalo e delle forze di pace dell’Unione Africana da Gibuti, ma ora questa é saltata. Nella regione di Galmudug lo scontro tra i clan Dir e Marihan, che hanno combattuto insieme nel gruppo paramilitare che ha estromesso le forze jihādiste di al Shabaab dalla regione di Galmudug, è scoppiato la settimana scorsa nelle città di Abudwaq e Herale per i pascoli e i punti di abbeveraggio.

E’ l’ultimo capitolo di una lunga storia di sanguinosi conflitti tribali, spesso alimentati dalla competizione per gli scarsi pascoli e le risorse idriche, vitali per le comunità pastorali nomadi della regione. Il governo federale somalo ha più volte esortato le comunità a deporre le armi e inviato mediatori per accordi di pace. Questa esplosione di violenza si aggiunge alla catena di esecuzioni sommarie operate in questi anni sia da al Shaab che dalle forze governative nell’ambito del conflitto che devasta la Somalia.

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