Siria: la “devastante” situazione dei civili

Il 90% della popolazione è in povertà, la violenza dilaga e i raid continuano: il quadro della Commissione d'inchiesta internazionale Onu 

Le sofferenze per la popolazione siriana non si placano. Mercoledì 9 marzo Paulo Pinheiro, il presidente della Commissione d’inchiesta internazionale Onu sulla Siria, ha descritto, in una conferenza stampa virtuale, come “devastante” l’impatto del conflitto che va avanti da 11 anni sulle comunità.

Metà della popolazione è sfollata

Il rapporto della Commissione descrive una situazione drammatica: centinaia di migliaia di persone sono state uccise, più della metà della popolazione prebellica (22 milioni) è stata sfollata. Oltre 100mila sono dispersi o scomparsi. Le città e le infrastrutture sono state distrutte. Il tasso di povertà è senza precedenti e coinvolge il 90% della popolazione: 14,6milioni di persone dipendono dagli aiuti umanitari.

Nel nord-ovest, molti siriani costretti ad abbandonare le loro case “vivono ancora in tende fragili, bloccati nella neve, nella pioggia e nel fango”, ha riferito Pinheiro, prima di insistere sul fatto che “alcuni attori sembrano spendere più energie per impedire che gli aiuti arrivino a loro, piuttosto che facilitarlo”.

Nella relazione del presidente si sottolinea poi come, anche se ci sono zone escluse dai combattimenti attivi, le comunità rimangono intrappolate tra le parti in guerra e vengono sfruttate dagli attori armati.

I bombardamenti

Sono ancora in corso bombardamenti nel nord-ovest, nord e nord-est, così come le uccisioni mirate, la detenzione illegale. Secondo il rapporto del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, che copre il periodo da luglio a dicembre 2021, c’è stato un aumento dei bombardamenti nel nord-ovest del paese e gli scontri tra l’esercito nazionale siriano sostenuto dalla Turchia e le forze democratiche siriane nel nord-est.

La Commissione Onu ha documentato “gravi violazioni dei diritti umani fondamentali e del diritto umanitario internazionale da parte delle parti in conflitto, compresi i crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Anche a Idlib e nella parte occidentale di Aleppo, nel nord-ovest, le aree residenziali sono state bombardate indiscriminatamente da terra dalle forze filo-governative”.

I risultati dell’ultimo rapporto della Commissione d’inchiesta includono 14 attacchi “da parte delle forze siriane e russe nel nord-ovest della Siria”, ha affermato Pinheiro. “In questi ultimi mesi, decine di bambini sono stati uccisi, anche mentre andavano a scuola e l’ultimo centro medico funzionale a Jabal al Zawiya è stato reso inutilizzabile”.

La situazione di violenza e la forte crisi economica hanno inoltre fatto lievitare il numero dei rapimenti con richiesta di riscatto, estorsione o sequestro di proprietà per la confisca o la raccolta e la vendita di raccolti. Queste violazioni, secondo il rapporto, sono commesse in tutto il paese dalle forze governative e da altri attori armati che controllano il territorio, e spesso prendono di mira le minoranze.

Indagare sulle violazioni Usa

Gli investigatori delle Nazioni Unite hanno esortato gli Stati Uniti a svolgere indagini approfondite sulle vittime civili causate dai raid aerei statunitensi in Siria, nel 2018-2019 dalla coalizione guidata dagli Usa.

La Commissione d’inchiesta ha infatti ribadito una “raccomandazione agli Stati Uniti e a tutte le parti di condurre indagini credibili, indipendenti e imparziali sugli incidenti che hanno comportato vittime civili in cui sono implicate le loro forze”. A novembre 2021, il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin aveva ordinato la revisione di un attacco del 2019 nella città di Baghuz che aveva causato vittime civili. 

Il fattore grano

La commissione Onu rileva anche come l’invasione russa dell’Ucraina il 24 febbraio abbia accresciuto le preoccupazioni che le importanti importazioni di grano possano bloccarsi o aumentare il prezzo, in un Paese con un’inflazione al 140%.

“Stiamo vedendo – ha affermato il commissario Hanny Megally – che lo Stato inizia già a razionare. Stiamo assistendo a un aumento dei prezzi delle materie prime, delle materie prime e del carburante… La maggior parte del grano importato dalla Siria proviene dall’Ucraina o dalla Russia, quindi siamo molto preoccupati che la guerra in Ucraina avrà un impatto negativo sulla Siria”. Il Paese, inoltre, si trova oggi ad affrontare la peggiore siccità che ha visto negli ultimi decenni.

Revisione sanzioni

I Commissari hanno poi sollecitato una revisione delle sanzioni imposte alla Siria. “Le sanzioni – ha affermato Megally – dovrebbero facilitare l’assistenza umanitaria ma in realtà non stanno funzionando molto bene”. Molti Paesi, infatti, avevano così paura di violare gli embarghi che stavano praticando un “eccesso di conformità”, lasciando le comunità siriane a corto di medicinali essenziali.

“Laddove – ha avvertito Pinheiro – le sanzioni non sono adeguatamente riviste, possono portare a ulteriori carenze e ostacolare l’assistenza umanitaria, per le popolazioni più vulnerabili, con un impatto devastante su tutti tranne che sull’élite politica ed economica”.

La violenza di genere

Il rapporto dipinge un quadro sconfortante per le donne. A molte manca la documentazione civile necessaria tra gli sfollati interni e lottano per accedere ai loro diritti. Le ragazze sono sempre più costrette a matrimoni precoci e i ragazzi vengono mandati a svolgere lavori minorili o reclutati nel conflitto.

“La violenza di genere continua senza sosta in Siria, con donne e ragazze soggette a una serie di violazioni a seconda dell’attore armato che domina le loro aree”, ha affermato il commissario Lynn Welchman. “Le donne subiscono violenze sessuali e di genere durante la detenzione e nella loro vita quotidiana e sono costrette a districarsi tra le restrizioni imposte dai gruppi armati”.

 

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