Stop ai killer robot

Un sondaggio in 26 Paesi dimostra che più di sei persone su dieci si oppongono allo sviluppo di sistemi d'arma che siano in grado di selezionare e attaccare obiettivi senza l'intervento umano

Un recente sondaggio Ipsos – commissionato dalla Campaign to Stop Killer Robots e condotto durante il mese di Dicembre 2018 – mostra che l’orientamento dell’opinione pubblica mondiale è contrario allo sviluppo dei cosiddetti “robot killer”, sistemi d’arma che siano in grado di selezionare e attaccare obiettivi senza l’intervento umano. Lo ha reso noto in Italia Rete disarmo. Un piccolo gruppo di Stati però, nel corso di una recente riunione della Convenzione annuale sulle armi convenzionali (CCW) all’ONU di Ginevra, ha usato le regole del consenso per ostacolare i progressi diplomatico su tale tema. Russia, Israele, Corea del Sud e Stati Uniti hanno dichiarato durante la riunione che non avrebbero sostenuto i negoziati per un nuovo Trattato.

Attualmente invece 28 Stati hanno fatto passi diplomatici significativi per arrivare ad un divieto preventivo sulle armi completamente autonome: Austria, Brasile e Cile hanno formalmente proposto la negoziazione urgente di “uno strumento giuridicamente vincolante per assicurare un significativo controllo umano sulle funzioni critiche” dei sistemi di armamento. Il prossimo ciclo di conferenze CCW si svolgerà a Ginevra dal 25 al 29 marzo 2019. Mary Wareham, Coordinatrice internazionale della “Campaing to Stop Killer Robots”, ha dichiarato che “La finestra di tempo che ancora abbiamo per impedire lo sviluppo di armi completamente autonome si sta chiudendo velocemente” e ha invitatao i governi ad agire in modo deciso e con urgenza.

In sintesi:

• Nei 26 Paesi esaminati nel 2018 tramite sondaggio, più di tre persone su cinque (il 61%) si oppongono allo sviluppo di sistemi d’arma che siano in grado di selezionare e attaccare obiettivi senza l’intervento umano.
• Due terzi (66%) di coloro che osteggiano sistemi di armi autonome letali hanno comemaggiore preoccupazione il “superamento di una barriera morale perché le macchine non dovrebbero essere autorizzate ad uccidere”.
• Più della metà (54%) degli oppositori ha dichiarato di essere preoccupata che tali sistemi d’arma non potrebbero rispondere a criteri di responsabilità e controllo.
• Un’indagine quasi identica in 23 paesi effettuata dalla stessa società di ricerca nel gennaio 2017 aveva rilevato che il 56% degli intervistati era contrario ai sistemi di armi autonomi letali:l’opposizione a tali armi è dunque cresciuta fino al 61% in circa due anni.
• La maggioranza della popolazione è contraria ai “robot killer” in Cina (60%), Russia (59%), Regno Unito (54%) e Stati Uniti (52%) così come avviene anche in Italia con il 58% rilevato dal sondaggio. (Red/)

 

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