Sudamerica: sul vaccino cadono tre ministri

In Ecuador, Perù e Argentina si dimettono  i titolari della Sanità. Diseguaglianza e  corruzione anche con i vaccini. Il Brasile tenta di correre ai ripari

di Maurizio Sacchi

Vaccini e scandali. E teste che cadono. Succede in tre Paesi dell’America Latina, molto colpita dal Covid19.  L’Ecuador ha nominato un nuovo ministro della Sanità, dopo che l’ex ministro Juan Carlos Zevallos è stato costretto alle dimissioni per irregolarità in un programma pilota per le vaccinazioni Covid-19. Il Presidente Lenin Moreno ha nominato al suo posto Rodolfo Farfan, un chirurgo di 63 anni, già vice ministro della Sanità. Zevallos si è dimesso il 26 febbraio , quando è venuto alla luce che aveva  inviato dosi provenienti dal primo lotto di vaccini giunto nel Paese, che il Governo aveva riservato al settore pubblico, a una lussuosa casa di cura privata dove vive sua madre.Il Presidente Moreno ha twittato lunedì di avere fiducia nella gestione da parte di Farfan del programma di vaccinazione dell’Ecuador.

 

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Il Paese ha registrato più di 286.000 casi di COVID-19 e più di 15.800 decessi correlati al Coronavirus, secondo i dati della Johns Hopkins University, e la pandemia ha peggiorato una crisi economica già terribile. Il tutto mentre l’Ecuador attende di sapere la data e i contendenti del ballottaggio delle prossime elezioni presidenziali.Il Sud America è stato flagellato dal virus, e ufficialmente presenta  quasi un quinto di tutte le morti pandemiche di tutto il mondo – 450.000, secondo il conteggio ufficiale – nonostante rappresenti solo il 5 percento della popolazione mondiale. Ma questi dati di mortalità per molti osservatori non rappresentano la realtà. Si valuta che il numero di decessi vada almeno raddoppiato rispetto ai numeri ufficiali. Il che fa pensare, che malgrado la regione rappresenti solo un ventesimo degli abitanti del Pianeta, più di un terzo dei decessi mondiali è avvenuto qui. Il virus ha causato il collasso dei sistemi sanitari nazionali e ha gettato la regione nella sua peggiore crisi economica della storia moderna. E ha  reso ancor più visibili i grandi mali dell’America Latina: ineguaglianza e corruzione. 

Dimissioni eccellenti anche a Baires 

Ginés Mario González García

Il ministro della Sanità argentino Gines Gonzalez Garcia si è dimesso il 19 febbraio dopo essere stato accusato di aver permesso alle persone di eludere la procedura corretta per ottenere il vaccino. Il Governo ha poi pubblicato una lista di 70 persone che hanno ricevuto il vaccino al di fuori della campagna ufficiale, tra cui il 38enne ministro dell’Economia ed ex presidente Eduardo Duhalde, sua moglie e i loro figli. Migliaia di persone si sono radunate in tutta l’Argentina nel fine settimana per quello che è stato soprannominato lo scandalo delle “vaccinazioni VIP”, tenendo cartelli con la lettura: “Dammi il mio vaccino” e “Smettila di sprecare i nostri soldi”.

“Gines era un grande ministro, e per di più, mi piace come persona. Ma quello che ha fatto è stato imperdonabile”, ha detto il Presidente Alberto Fernandez in un’intervista al quotidiano Pagina 12 pubblicata il 28 febbraio. “La politica è etica, dobbiamo porre fine a questo tipo di pratiche, con la cultura argentina della furbizia, dell’astuzia [e] della gestione delle influenze”, ha detto Fernandez. Secondo quanto riferito, il presidente aveva chiesto a Garcia di dimettersi immediatamente dopo lo scandalo. “Rispondendo alla tua espressa richiesta, presento le mie dimissioni dalla posizione di ministro della Salute”, ha scritto Garcia in una lettera indirizzata a Fernandez che è stata condivisa sui social media. Garcia è stato sostituito da Carla Vizzotti, uno dei suoi vice ministri che si era assicurato la fornitura del vaccino russo Sputnik V.

L’Argentina, che ha registrato quasi due milioni di casi di COVID-19 e più di 51.000 decessi correlati al Coronavirus, ha iniziato il suo programma di vaccinazione a dicembre. Il Paese ha dato la priorità assoluta agli operatori sanitari, mentre le vaccinazioni per le persone di età superiore ai 70 anni sono iniziate la scorsa settimana nella provincia di Buenos Aires. I media locali hanno riferito che la procura ha aperto un’inchiesta per lo scandalo vaccini. Vizzotti ha insistito domenica sul fatto che “non c’era in alcun modo un programma di immunizzazione per i VIP”.

In Peru doppie dimissioni

Nel frattempo, in Perù, i ministri della Sanità e degli Esteri sono stati costretti a dimettersi il mese scorso dopo che è stato rivelato che quasi 500 funzionari governativi hanno ricevuto segretamente il vaccino per il Covid-19 prima che questo fosse disponibile al pubblico.  Un vice ministro della Sanità è stato inoculato con dosi extra da uno studio clinico, insieme a sua moglie, sua sorella, due figli, un nipote e una nipote  Il Presidente ad interim Francisco Sagasti ha detto che 487 funzionari, compresi gli ex ministri che si sono dimessi, hanno approfittato dei loro posti per ricevere inoculazioni precoci. L’elenco di coloro che hanno beneficiato illecitamente del vaccino in Perù include il ministro della Salute, i pianficatori della campagna, e persino l’inviato del Vaticano nel Paese, Nicola Girasoli, che ha detto ai media locali di aver ottenuto il vaccino in quanto “consulente etico” presso l’università che monitora il processo.

Dopo le dimissioni, il ministro della Sanità del Perù, Pilar Mazzetti, ha detto che ottenere prematuramente  l’iniezione è statoil peggior errore della mia vita“. Anche un altro politico che ha  tratto vantaggio da questa pratica, la ministra degli Esteri del Paese, Elizabeth Astete, si è dimessa, dopo aver twntato di sostenere di “non potersi permettere il lusso” di ammalarsi sul lavoro. “Sapevano tutti che i pazienti stavano morendo a migliaia”, ha detto Robert Campos, 67 anni, medico di Lima, . “E hanno vaccinato tutti i loro amichetti.” Sulla vicenda è intervenuta anche la Conferenza episcopale peruviana (Cep): “Chiediamo che questi eventi siano debitamente indagati e puniti, in modo che l’impunità non abbia più spazio tra i peruviani e, finalmente, riusciamo a lavorare in unità e trasparenza per sconfiggere questa pandemia. È anche necessario garantire una corretta distribuzione e somministrazione dei vaccini, con un programma che si compia in modo continuo e senza preferenze, dando priorità a quelli che sono in prima linea, la cui quota di sacrificio ed eroismo è stata altissima”.Tutto questo potrebbe portare a una nuova esplosione di proteste, dopo quelle di gennaio, e influenzerà certamente le prossime elezioni in aprile, avvantaggiando i candidati che prometteno una rottura radicale con l’attuale sistema politico. Secondo Alfredo Torres, della società di sondaggi Ipsos a Lima. Tra questi ci sarebbero  Keiko Fujimori, la figlia dell’ ex presidente ora incarcerato, che ha detto che trasformerà il Perù in una “demodura“, un neologismo che mescola democrazia e dittatura, e Rafael López Aliaga, che ha proposto di condannare a morte i politici corrotti.

In Brasile, che ha vaccinato solo il 3 percento della  popolazione, un terzo dei 210 milioni di persone del Paese, il vaccino è ora incluso nell’elenco delle priorità, superando di gran lunga il numero di dosi disponibili. Il gruppo comprende i veterinari, che hanno sostenuto di appartenere all’assistenza sanitaria, ma che supportano soprattutto la devastante industria dell’allevamento bovino; e i camionisti, che hanno minacciato di scendere in sciopero se non avranno il vaccino. La confusione è stata aggravata dalla decisione del governo brasiliano di delegare parzialmente l’ordine in cui si procede alla  vaccinazione ai funzionari locali, portando a un caleidoscopio di regole contrastanti.

nell’immagine, una foto di Ivan Diaz per Unsplash

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