di Alessandro Graziadei
Abbiamo avuto il piacere di incontrare il Primo Ministro del Governo tibetano in esilio Sikyong Penpa Tsering, alla sua prima visita istituzionale in Italia. È stato eletto nel maggio del 2021 da tutti i tibetani sparsi per il mondo, ma purtroppo non dai tibetani che vivono in Tibet, visto il divieto del Governo cinese che al popolo tibetano non riconosce ancora, né la libertà, né l’autonomia. Oggi, assieme a Chhime Rigzen, rappresentante a Ginevra del Dalai Lama e del Governo tibetano in esilio in Europa e a Kalsang Dechen, presidente della Comunità tibetana in Italia, sarà a Roma dove parteciperà all’Alleanza interparlamentare sulla Cina (IPAC), un organismo di circa 200 parlamentari mondiali, cresciuto fino a diventare la più grande rete mondiale focalizzata sulla Cina, e che Pechino ha già bollato come “malevola” e “fastidiosa”. Questa contro-riunione di legislatori internazionali convocata in vista del vertice dei leader del G20, proverà a chiedere con una voce unica una posizione più dura nei confronti del Governo cinese, che oltre all’invasione del Tibet e al tentativo di cancellare la cultura di tutte le sue minoranze, oggi invia incursioni quasi quotidiane nello spazio aereo di Taiwan, crea campi di rieducazione nella regione uigura e contribuisce allo smantellamento della libertà e dell’autonomia di Hong Kong. (continua: leggi tutto su Unimondo)
Nella foto dell’autore: Roberto Pinter, Sikyong Penpa Tsering e Khando Tenzin
In copertina, particolare di una Thanka tibetana