di Raffaele Crocco
Il rapporto si chiama Nations in Transit 2020, Dropping the Democratic Facade. Viene pubblicato ogni anno dalla Freedom House di Washington. La sintesi è uno schiaffo: il Coronavirus, dice, ha ucciso sì migliaia di persone, ma ha soprattutto massacrato quel che restava dalla democrazia in molti Paesi dell’Est Europa. E’ un rosario davvero drammatico. La sentenza è che si è arrivati al punto più basso di democrazia degli ultimi 25.
L’Ungheria è il caso più clamoroso: è nell’Unione Europea, eppure lo smantellamento della democrazia non ha avuto alcun resistenza da parte della medesima Unione. Viktor Orban – dice il documento – ha potuto assumere pieni poteri, scavalcando la propria Costituzione e dopo aver demolito per dieci anni la democrazia, senza che alcuna istituzione europea muovesse davvero un dito. Fidesz, il partito del premier, ha sistematicamente denigrato i migranti, i democratici, ha avviato politiche antisemite e introdotto nelle scuole libri di testo negazionisti. La norma con cui ha messo da parte il parlamento e avuto pieni poteri, nella fase iniziale dell’epidemia, è inoltre senza scadenza. Insomma, la democrazia Ungherese è morta. Il rapporto lo dice con chiarezza. Mike Smeltzer, analista della Freedom House, spiega che l’Ungheria è l’unico Paese dell’UE che non è una democrazia.
Orban è, però, solo l’esempio più eclatante di quanto accade nel blocco dei Paesi dell’Est del Vecchio Continente. Il primo ministro Ungherese è molto amico di Janez Jansa, diventato premier in Slovenia lo scorso 13 marzo grazie al panico da Covd-19 e anche lui membro del grande club dei leader populisti europei. Nella ex Jugoslavia, per altro, il Coronavirus sembra aver portato una forte ventata di autoritarismi. Serbia e Montenegro , scrive il rapporto, hanno visto concludersi il cammino verso la riduzione della democrazia e verso “l’abuso di potere e l’uomo forte”. Il presidente serbo Aleksandar Vucic e il presidente montenegrino Milo Djukanovic “hanno ribaltato le istituzioni di questi Paesi”.
Una situazione che gli analisti della non profit attribuiscono anche all’assenza dalla scena dell’Unione Europea e degli Stati Uniti, che non hanno arginato il crescente ruolo di Cina e Russia. “Pechino e Mosca – dice Smeltezer – stanno conquistando a suon di aiuti miliardari e di propaganda la mente e il cuore di quella gente”. L’Unione ha tentato di reagire, promettendo ai Paesi dell’area un ulteriore aiuto di 3,6miliardi di dollari per affrontare il Coronavirus.
Ma la pandemia è un ottimo strumento per spaventare e stringere i lacci del potere. La democrazia sta scivolando via anche in Polonia, un’altra nazione dell’UE, dice il rapporto, che accusa gli attacchi sistematici, mirati e aggressivi del governo all’indipendenza giudiziaria”. “Molti leader di questa regione non fanno più finta di preoccuparsi della democrazia o dello stato di diritto”, ha dichiarato il presidente della Freedom House Michael J. Abramowitz in una nota, aggiungendo che la pandemia di coronavirus sta esponendo le persone di questi Paesi a ulteriori abusi.
In copertina, Orban arringa la folla. Foto di
Nel testo, Orban e un grafico sul declino della democrazia tratto dal rapporto