Un pianeta di sfollati

L'allarme dell'Unhcr  nella Giornata Mondiale del Rifugiato

L’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, fa appello ai Paesi di tutto il Mondo affinché facciano molto di più per trovare case a milioni di rifugiati e  sfollati a causa di conflitti, persecuzioni, ccatastrofi amnbientali. L’appello, nella Giornata mondiale del rifugiato del 20 giugno, arriva con un  rapporto sulle tendenze globali,  pubblicato parallelamente al rapporto globale annuale. Il rapporto  dimostra che lo sfollamento forzato di milioni di persone sta ora colpendo più dell’uno per cento dell’umanità – 1 su 97 persone – con un numero sempre minore di persone  che possono pensare di tornare a casa. Secondo l’agenzia Onu  alla fine del 2019 gli sfollati erano 79,5 milioni, un bilancio senza precedenti.

Almeno 100 milioni di persone sono state costrette a fuggire dalle loro case negli ultimi dieci anni, in cerca di rifugio all’interno o all’esterno dei loro Paesi e lo spostamento forzato è quasi raddoppiato dal 2010 (da 41 a 79,5 milioni ). L’80 per cento degli sfollati nel mondo inoltre, si trova in Paesi o territori colpiti da acuta insicurezza alimentare e malnutrizione con problemi connessi al clima e a catastrofi naturali.  Più di tre quarti dei rifugiati nel mondo (77%) sono coinvolti in situazioni di sfollamento a lungo termine, come accade in Afghanistan.

Cinque Paesi – dice ancora Unhcr –  rappresentano i due terzi degli sfollati oltre confine: Siria, Venezuela, Afghanistan, Sudan del Sud e Myanmar. Situazioni gravi e permanenti si registrano anche altrove come nel caso dei  5,6 milioni di rifugiati palestinesi.  L’impegno per lo sviluppo sostenibile del 2030 di “non lasciare nessuno indietro” ora include esplicitamente i rifugiati, grazie a un nuovo indicatore sui rifugiati approvato dalla Commissione statistica delle Nazioni Unite nel marzo di quest’anno.

In copertina: rifugiate maliane in un campo in Burkina Faso. Foto di Sylvain Cherkaoui (Unhcr)

(Red/Est)

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