L’amministrazione Biden ha ripristinato le esenzioni dalle sanzioni all’Iran per consentire progetti di cooperazione nucleare internazionale, scrive l’agenzia Rueters, mentre i colloqui indiretti americano-iraniani sul rilancio dell’accordo nucleare internazionale del 2015 con Teheran stanno entrando nella fase finale. Le deroghe avevano consentito alle società russe, cinesi ed europee di svolgere attività di non proliferazione per rendere effettivamente più difficile l’utilizzo dei siti nucleari iraniani per lo sviluppo di armi atomiche. Le deroghe sono state revocate dagli Stati Uniti nel 2019 e nel 2020 sotto l’ex presidente Donald Trump, che si era ritirato dall’accordo nucleare. L’accordo era stato raggiunto sotto l’ex presidente Barack Obama e Biden si era poi impegnato, dopo la parentesi trumpiana, a rientrare.
Il Dipartimento di Stato ha inviato al Congresso un rapporto firmato dal Segretario di Stato Antony Blinken nel quale si spiega che il ripristino delle deroghe aiuterà i colloqui a Vienna sul ritorno all’accordo raggiunto tra l’Iran e Cina, Francia, Germania, Russia, Gran Bretagna e Stati Uniti. L’accordo è formalmente chiamato Piano d’azione globale congiunto (PACG) ed è inteso a evitare uno scontro diretto con la Repubblica islamica. Fu fortemente voluto dall’Europa specie durante il mandato di Federica Mogehrini.
(Red/Est)
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Nell’immagine, Arak’s IR-40 Heavy water reactor