Vaccini, Africa e zanzare

di Ilario Pedrini

Il gigante dell’informatica e il gigante della farmaceutica insieme. La Fondazione Gates (parliamo di Melinda e Bill Gates, il patrò di Microsoft) assieme alla multinazionale GSK (GlaxoSmithKline) hanno promosso la creazione di un vaccino contro la malaria che dovrebbe essere utilizzato a partire dall’anno prossimo in Ghana, Kenya e Malawi.

Si tratta del primo progetto di vaccinazione su larga scala, frutto di 25 anni di studi. È stato reso possibile in parte grazie ai finanziamenti dei coniugi Gates

L’RTS,S (questo il nome del siero) ha la capacità di rendere il sistema immunitario più reattivo al parassita che causa la malaria, malattia diffusa dal morso di alcune specie di zanzare.

 

Argomento delicatissimo quello dei vaccini, quando si parla di Africa, perchè uno dei  problemi è dato dalle modalità di somministrazione del medicinale. Per certi versi la questione assomiglia a quella dell’utilizzo di latte in polvere per i bambini: se l’acqua è buona e depurata nessun problema ma se non lo è le conseguenze possono essere devastanti.

 

Si tratta quindi di capire con quali mezzi e con quali precauzioni verrà fatta la campagna di vaccinazione. È dei giorni scorsi infatti la notizia dello scorretto utilizzo del vaccino contro iol morbillo.

«Quindici bambini che avevano meno di 5 anni sono morti in Sud Sudan a causa di una somministrazione sbagliata di vaccini per il morbillo – riferisce l’agenzia Ansa – . Lo ha annunciato il ministero della sanità spiegando che si è trattato di un “errore umano”: i vaccini non erano stati ben conservati, è stata usata una siringa per tutti i bambini e tra chi somministrava i farmaci c’erano persino bambini di 12 anni.

Il governo del Sud Sudan ha creato una commissione per trovare i responsabili della morte dei bambini e capire se sarà possibile risarcire le famiglie. Sono 2 milioni i bambini in tutto il Paese che sono sottoposti al programma di vaccinazioni contro il morbillo. L’Organizzazione mondiale della sanità ha organizzato dei corsi per gli operatori sanitari sud-sudanesi ed è l’Unicef a fornire i vaccini al governo».

Sempre l’Organizzazione mondiale della sanità pare avere molta fiducia nel nuovo ritrovato medico anti-malaria. Secondo l’Oms l’RTS,S ha «le potenzialità per salvare decine di migliaia di vite ogni anno – scrive il Post –  ma ci sono dubbi sul fatto che possa essere utilizzato efficacemente in alcune delle parti più povere del mondo.

Per essere efficace e offrire una copertura sufficiente, il vaccino deve essere somministrato quattro volte: una al mese per tre mesi e una quarta dopo 18 mesi. In un ambiente controllato. come una clinica, la somministrazione può essere effettuata con i giusti intervalli di tempo senza particolari problemi, ma le cose cambiano notevolmente in contesti più difficili da tenere sotto controllo, come quelli dei remoti villaggi africani. Monitorare i pazienti, assicurarsi che si presentino per tutte e quattro le somministrazioni e che seguano le indicazioni dei medici è molto difficile, sia per motivi pratici sia culturali. Le popolazioni spesso non hanno idea di quali siano le effettive cause della malaria, né i sistemi più appropriati per trattarla».

Sul New York Times è stato spiegato che i test clinici sono stati fatti fino al 2014. Comprenderanno esami e verifiche su circa 15mila bambini. Stando alle prove mediche la somministrazione di tre dosi ha protetto il 47 per cento di 6000 bambini tra i 17 mesi e i 5 anni. I dati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica The New England Journal of Medicine.

http://www.ilpost.it/2017/04/25/vaccino-malaria-africa/

http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/africa/2017/06/02/sud-sudanvaccini-sbagliatistrage-bimbi_0101024d-6409-4758-bd9a-2397d107de3e.html

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