Yemen, la Pace fallisce ancora

Gli houthi lasciano il negoziato mediato dall'Onu a Ginevra. Riprendono, serrati, gli scontri: oltre 80 vittime in un giorno

In Yemen la guerra procede senza sosta e anche il tenue tentativo negozialen che l’Onu stava tentando tra le parti in causa a Ginevra è morto ancor prima di nascere.

La delegazione del governo yemenita ha lasciato la città svizzera sabato 8 settembre ed è tornata in Yemen, dopo che i  colloqui erano stati sospesi per te giorni.

La delegazione degli Houthi aveva infatti rifiutato di prenderne parte fino a quando le Nazioni Unite non avessero soddisfatto alcune richieste. Tra queste la garanzia che sarebbero stati in grado di tornare successivamente nella capitale yemenita Sanaa.  I colloqui di pace sarebbero stati i primi da due anni a questa parte.

L’inviato speciale delle Nazioni Unite, Martin Griffiths, preso atto del fallimento, dovrebbe a breve incontrare i rappresentanti Houthi a Muscat, in Oman.

Ripresi  scontri massicci

Con il fallimento dei negoziati gli scontri si sono intensificati. Nella giornata di domenica 9 settembre sarebbero stati oltre 80 i morti, solo nella zona del porto di Hudayda sul Mar Rosso, dove da settimane si affrontano gli Houthi, vicini all’Iran, e forze lealiste sostenute da Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Le organizzazioni umanitarie temono che il conflitto possa da un momento all’altro riprendere su larga scala.

Vittime civili

Solo nel mese di agosto sono state quasi mille le persone (tra queste almeno 300 minori) uccise nei combattimenti e nei bombardamenti aerei della coalizione a guida saudita. Questi numeri fanno sì che agosto sia, ad oggi, il mese più sanguinoso del 2018.

Dietro front della Spagna

Il governo spagnolo, dopo una fase in cui pareva essersi tirato indietro, ha deciso di ripristinare il contratto da 9,2 milioni di euro per la fornitura di 400 bombe di precisione all’Arabia Saudita, che Riad intende utilizzare contro gli Houthi nello Yemen. A scriverlo il quotidiano El Pais.

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