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Il pianeta in marcia: migrazioni forzate in numeri

Campi profughi in Uganda (foto 46°Parallelo)

Si parte da un dato. Il 2016 è stato l’anno che ha visto il numero più elevato di sempre di persone costrette a fuggire da guerre, violenze e persecuzioni.

A dirlo l’UNHCR (Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati), che, il 20 giugno, in occasione della giornata del rifugiato pubblica il Global Trends 2016, la principale indagine sui flussi migratori a livello mondiale.

Si parla di 65,6 milioni di persone, 300mila in più rispetto al 2015. Nel pessimo record di migranti forzati se ne inserisce un altro: quello dei rifugiati. Arrivato a oltre 22,5 milioni, rappresenta il più alto mai registrato. Di questi 17,2 milioni ricadono sotto il mandato dell’UNHCR, mentre i rimanenti sono rifugiati palestinesi sotto il mandato dell’organizzazione sorella UNRWA.

La guerra infinita della Siria è ancora la causa del maggior numero di rifugiati: 5,5 milioni alla quale si è inserita la questione del Sud Sudan. Qui lo stop del processo di pace ha causato la fuga di 739.900 persone nel solo 2016. Ad oggi si parla di oltre 1,8 milioni.

La Siria è quindi ancora il Paese con il numero più alto di persone in fuga: 12 milioni di individui (quasi due terzi della popolazione) sono sfollati interni al Paese o sono fuggiti all’estero come rifugiati o richiedenti asilo. Insieme ai palestinesi, rifugiati di lunga data, ci sono quest’anno colombiani (7,7 milioni) e afghani (4,7 milioni) che rappresentano la seconda e la terza popolazione di rifugiati più vasta. Subito dopo ci sono iracheni (4,2 milioni) e sud sudanesi (il cui numero ha raggiunto i 3,3 milioni alla fine dell’anno, seguendo un tasso di incremento maggiore rispetto a qualsiasi altra popolazione del mondo).

40,3 milioni sono invece gli sfollati, ovvero le persone in fuga ma che sono rimaste all’interno del proprio paese. Il numero  è di poco inferiore rispetto al 2015, quando era stimato sui 40,8 milioni. Siria, Iraq e Colombia sono gli Stati più interessati da questi flussi interni

2,8 milioni sono infine i richiedenti asilo, ovvero le persone fuggite dal proprio paese attualmente alla ricerca di protezione internazionale come rifugiati.

Se vogliamo quindi tirare le somme e continuare a parlare per numeri, ad oggi, in media 1 persona ogni 113 è costretta ad abbandonare la propria casa.

Ma chi ospita i rifugiati?

L’84 per cento a fine 2016 si trovava in Paesi a basso o medio reddito, dunque una persona su tre (per un totale di 4,9 milioni) ospitata nei Paesi meno sviluppati.

Secondo l’agenzia, quindi questo si spiega con “la continua mancanza di consenso internazionale in materia di rifugiati e la vicinanza di molti Paesi poveri alle regioni in conflitto”.

I bambini costituiscono la metà dei rifugiati del mondo. Nel 2016 le richieste di asilo presentate da bambini non accompagnati o separati dai loro genitori sono state 75mila. Tuttavia il numero, secondo il rapporto, rappresenta probabilmente una sottostima della situazione reale.

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