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COVID-19, consapevolezza e responsabilità (aggiornato)

Solo consapevolezza, solidarietà e senso di responsabilità possono aiutarci a battere la pandemia. Per questo l’Atlante ha sospeso tutti gli incontri pubblici concordati fino a che la situazione non lo consentirà nuovamente. Ce ne scusiamo con tutti ma la situazione non è da prendere alla leggera. Con l’occasione segnaliamo – non certo per allarmismo ma per dovere di servizio – il  giallo che circonda il risultato di una ricerca cinese di cui dava notizia  il South China Morning Post di Hong Kong. Va aggiunto però che martedi  la rivista scientifica cinese Practical Preventive Medicine che lo aveva pubblicato,  ha ritirato l’articolo sulla ricerca  senza spiegarne i motivi. Un giallo che non aiuta.

Secondo un gruppo di ricercatori dello Yunnan, Il coronavirus potrebbe  rimanere in aria per almeno 30 minuti e viaggiare fino a 4,5 metri – oltre la “distanza di sicurezza” consigliata dalle autorità sanitarie di tutto il mondo. Lo studio condotto da un team di epidemiologi del governo cinese  hanno anche scoperto che può durare per giorni su una superficie dove “atterrano” le goccioline prodotte dalla respirazione, aumentando il rischio di trasmissione se le persone ignare lo toccano e quindi si strofinano il viso.
Il tempo di permanenza sulla superficie dipende da fattori quali la temperatura e il tipo di superficie, ad esempio a circa 37 ° C: il virus può sopravvivere per due o tre giorni su vetro, tessuto, metallo, plastica o carta. Lo studio mette in discussione dunque il consiglio delle autorità sanitarie di tutto il mondo secondo cui le persone dovrebbero rimanere separate a una “distanza di sicurezza” da uno a due metri (da tre a sei e mezzo piedi ).

Il lavoro si basava su un caso di epidemia locale del 22 gennaio durante l’alta stagione dei viaggi del Capodanno lunare. Un passeggero, noto come “A”, salì a bordo di un pullman interurbano completamente pieno e si sistemò sulla seconda fila da dietro. Il passeggero si era già sentito male  ma ciò avveniva prima che la Cina avesse dichiarato l’emergenza  nazionale:  “A” dunque non indossava una maschera, né la maggior parte degli altri passeggeri o dell’autista sull’autobus a 48 posti. Dunque con trasmissione oltre 1-2 metri. La rivista  Practical Preventive Medicine che venerdì scorso lo aveva pubblicato l’ha però ritirato martedi dopo che il Scmp l’aveva ripreso. Il Scmp  cercherà di capire perché dal momento  ci siano spiegazioni sul ritiro dell’articolo.

 

 

In copertina la mappa dei  casi confermati di COVID-19 del Cdc di Atlanta alla mezzanotte del 9 marzo 2020

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