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Dossier/ Diritti umani 2021-2022: una panoramica globale

Photo by Christian Lue on Unsplash

Il 2021 doveva essere l’anno dei cambiamenti, della ricostruzione di un mondo migliore, ma è stato invece segnato dall’ingiustizia. A rilevarlo Amnesty International che, il 1 aprile ha pubblicato il nuovo rapporto sui diritti umani per il 2021 e 2022

A livello mondiale, i governi hanno indebitamente impedito e disperso proteste pacifiche, in alcuni casi utilizzando il pretesto delle disposizioni per il contenimento della diffusione del Covid-19. “Gli attacchi – si legge – contro giornalisti, voci critiche e difensori dei diritti umani, compresi quelli che difendevano i diritti delle donne e delle persone Lgbti, sono stati parte integrante di questa ondata di violenta reazione contro la libera espressione”.

Una tendenza regressiva adottata nelle politiche dei governi è stata l’elaborazione e l’introduzione di nuove normative che hanno limitato i diritti alla libertà d’espressione, associazione e riunione pacifica. I difensori dei diritti umani e le persone critiche verso i governi hanno continuato a fare sentire coraggiosamente la loro voce, nonostante gli attacchi. Nel 2021, ad esempio, sono aumentate le cause legali strategiche contro la partecipazione pubblica (strategic lawsuits against public participation – slapps), intentate contro i difensori dei diritti umani allo scopo di intimidirli e vessarli.  In almeno 84 dei 154 paesi monitorati da Amnesty International sono stati documentati casi di difensori dei diritti umani arbitrariamente detenuti. In alcuni paesi, i governi hanno preso la drammatica decisione di chiudere Ong o mezzi d’informazione e i governi hanno fatto ricorso in maniera crescente anche a strumenti tecnologici, compresi spyware, per colpire giornalisti, difensori dei diritti umani, oppositori politici e altre voci critiche. Il 2021 ha poi visto crescere la tendenza securitaria dei governi nei confronti dello spazio civico. Amnesty International ha documentato l’uso non necessario e/o eccessivo della forza contro i manifestanti in almeno 85 dei 154 paesi monitorati, in tutte le regioni.

Alcuni governi hanno anche effettuato espulsioni illegali: Amnesty International ha documentato accuse attendibili relative a rifugiati e migranti rimpatriati illegalmente nei loro paesi d’origine o rimandati indietro alle frontiere in almeno 48 dei 154 paesi monitorati nel 2021.

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