Site icon atlante guerre

“Crimini di guerra” i raid su Gaza

Foto di Gaza Free Style

I recenti attacchi israeliani alla striscia di Gaza possono costituire “crimini di guerra” se si dimostrano sproporzionati. A dirlo Michelle Bachelet, l’Alto Commissario Onu per i Diritti Umani durante la seduta straordinaria del Consiglio dei Diritti Umani dell’Onu (Ocha) convocata su richiesta di Pakistan e Palestina.

Il funzionario delle Nazioni Unite ha anche riferito di non aver visto alcuna prova che gli edifici civili colpiti a Gaza dai caccia israeliani fossero utilizzati per scopi militari. “Sebbene, secondo quanto riferito, prendessero di mira membri di gruppi armati e le loro infrastrutture militari, gli attacchi israeliani hanno provocato morti e feriti civili, nonché distruzioni su larga scala e danni a oggetti”, ha detto Bachelet. Nell’intervento di apertura del forum ha anche esortato Hamas ad astenersi dal lanciare razzi indiscriminatamente sul territorio israeliano.

L’offensiva sulla Striscia di Gaza, iniziata il 10 maggio e proseguita per 11 giorni, ha, secondo il Ministero della salute di Gaza, ucciso almeno 253 palestinesi, tra cui 66 bambini e 39 donne, e ferito più di 1.900 persone. Almeno 12 persone, tra cui due bambini, sono state uccise in Israele da razzi lanciati da Hamas e da altri gruppi armati di Gaza nello stesso periodo.

La riunione del consiglio Ocha era finalizzata a realizzare una bozza di risoluzione per avviare un’indagine internazionale sulle violazioni a Gaza degli ultimi giorni e sugli abusi nei territori palestinesi e all’interno di Israele. Secondo l’Ocha almeno 6mila persone sono rimaste senza casa a causa dei bombardamenti. I funzionari palestinesi hanno stimato i costi di ricostruzione nel territorio in decine di milioni di dollari.

Entra nella community

Iscriviti alla nostra newsletter

Lynn Hastings, coordinatrice umanitaria delle Nazioni Unite per i territori palestinesi, ha riferito domenica 23 maggio che le Nazioni Unite lanceranno un appello per riparare i danni nella Striscia di Gaza e scongiurare anche una ripresa dei contagi da Covid-19. Durante i raid israeliani sull’enclave, ha sottolineato Hastings, sono stati distrutti diversi servizi di base: l’unico laboratorio che eseguiva test per la diagnosi del Covid-19, fognature e l’unico centro di primo soccorso nel Nord della Striscia, oltre a un magazzino di rifornimenti agricoli e i raccolti dell’intera stagione. La Commissione europea ha annunciato che l’Unione europea sta aumentando i suoi aiuti umanitari alla Palestina di otto milioni di euro.

Un appello alla ricostruzione di Gaza è arrivato anche dal Presidente Usa, Joe Biden che ha anche ribadito la propria vicinanza ad Israele: “non c’è alcun cambiamento nel mio impegno alla sicurezza di Israele, punto e basta. C’è bisogno di una soluzione a due stati”. “Ora la ricostruzione di Gaza è prioritaria, non per Hamas ma per la popolazione palestinese”, aveva detto la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki. Escludere Hamas dai fondi per la ricostruzione è infatti uno dei capi saldi dell’amministrazione Usa. Durante la visita di martedì 25 maggio a Gerusalemme e Ramallah, il segretario di Stato Antony Blinken aveva infatti riferito di condizionare gli aiuti finanziari e umanitari, non solo quelli Usa, all’esclusione totale di Hamas dalla ricostruzione di Gaza.

Notizia che Yahya Sinwar, leader del gruppo di Hamas ha così commentato: “Faciliteremo il compito di tutti. Faremo in modo che il processo sia trasparente ed onesto. Nemmeno un centesimo dei fondi destinati alla ricostruzione o ad imprese umanitarie andrà a Hamas o alle Brigate al-Qassam”. Secondo quanto riportato da Il Manifesto Sinwar ha poi aggiunto, durante una conferenza stampa, che Hamas riceve finanziamenti dall’Iran e da altre fonti più che sufficienti per svolgere le sue attività. Sinwar si è poi rivolto direttamente a Joe Biden per esortarlo “a premere su Israele e costringerlo a rispettare le risoluzioni internazionale” e i diritti dei palestinesi.

Intanto nel Sud di Israele la vita sta gradualmente tornando alla normalità e le autorità militari si apprestano a revocare le misure di emergenza imposte alla popolazione, mentre continuano a registrarsi scontri sulla Spianata delle Moschee di Gerusalemme. Al termine della preghiere del venerdì, il 21 maggio, gli agenti hanno disperso la folla con granate assordanti.

di Red/Al.Pi.

*In copertina una foto tratta dalla pagina Facebook di Gaza Free Style

Entra nella community

Lasciaci qualche informazione su di te, così saremo in grado di contattarti quando lanceremo la campagna di crowdfunding e potrai ricevere la nostra newsletter con gli ultimi aggiornamenti dal mondo.

IN ESCLUSIVA PER TE L’ABSTRACT SULL’INSERTO “SPECIALE CORONAVIRUS”

Next: Giornata di alta tensione in Colombia
Exit mobile version