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Ecuador, il pugno di ferro di Lasso

Il Presidente ecuadoriano Guillermo Lasso ha sciolto il Parlamento controllato dall’opposizione durante un processo di impeachment che lo vedeva sotto accusa: ha sostenuto che il passo si è reso necessario era necessario “a causa di una grave crisi politica e disordini interni”. Lasso, un conservatore, era stato accusato di aver chiuso un occhio su una presunta appropriazione indebita e stava affrontando un voto parlamentare – ricorda Bbc – che avrebbe potuto estrometterlo dall’incarico. Secondo il Presidente, le accuse erano politicamente motivate quindi pretestuose.

La clausola costituzionale invocata da Lasso per sciogliere l’Assemblea nazionale e ordinare lo svolgimento di elezioni anticipate è nota come “muerte cruzada” ed è stata introdotta nel 2008 anche se mai utilizzato prima nel Paese andino. Lasso ha ora fino a sei mesi per governare a colpi di decreto – esautorando di fatto il Parlamento – prima che si tengano nuove elezioni. Il Presidente ha disposto dure misure di sicurezza con i militari che presidiano i palazzi del potere.

(Red/Est)

Lasso nell’immagine di copertina. Foto di  Samurai Juan (cropped)

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