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Il Paese dove è vietato crescere

 

I genitori  hanno seppellito oggi in Yemen propri cari  dopo che un raid aereo della coalizione a guida saudita  ha ucciso decine di persone, tra cui almeno 29 bambini. Giovedì uno scuolabus nella zona di Dahyan della provincia di Saada controllata dai ribelli Houthi nel Nord del paese è stato colpito dal cielo  e decine di bambini tra i 6 e i 14 anni sono  stati uccisi e  feriti. Gli operatori di Save the Children hanno riferito che, quando è avvenuto l’attacco, gli studenti stavano tornando a scuola dopo pranzo ed erano sul bus momentaneamente in sosta, anche se al momento è impossibile verificare i dettagli dell’accaduto. L’organizzazione umanitaria attiva in Yemen chiede ora un’inchiesta su questa ennesima violazione del diritto umanitario e del codice di guerra: un’inchiesta indipendente immediata su questo ed altri recenti attacchi sui civili e su edifici pubblici come scuole e ospedali in un crescendo di incidenti senza che alcuno venga ritenuto responsabile. Anche nella capitale ci sono stati duri combattimenti nelle ultime  ore.

“Questa è un’altra palese evidenza delle violazioni della legge internazionale sui diritti umani a cui assistiamo in Yemen ormai da tre anni, dagli attacchi sproporzionati e indiscriminati sui civili al rifiuto dell’accesso per gli aiuti umanitari e all’utilizzo della fame come arma di ricatto, e sono le persone, non i combattenti, a pagare il prezzo più alto,” ha dichiarato Sylvia Ghaly, Direttore Advocay in Yemen di di Save the Children, l’Organizzazione internazionale nata nel 1919.

La scheda è stata elaborata da Save the Children

La foto di copertina è tratta dal sito dell’Oms

 

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