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La protesta dei giornalisti tunisini

Giornalisti tunisini sono scesi in piazza a Tunisi per protestare contro quella che ritengono essere una crescente repressione e intimidazione contro la stampa da quando, nel 2021, il presidente Kais Saied ha preso il potere sciogliendo il governo e sospendendo il parlamento. La manifestazione è stata organizzata dal sindacato nazionale dei giornalisti, Snjt, che ha condannato i tentativi delle autorità di “addomesticare” i media e trasformarli in canali di propaganda.

Il vice capo del sindacato, Amira Mohamed, ha avvertito di un “pericolo imminente per la libertà di stampa” in Tunisia. “Oggi la libertà di stampa è seriamente minacciata”, ha detto all’agenzia francese AFP. Saied, ad esempio, non ha finora tenuto una sola conferenza stampa aperta dalla sua presa di potere, riflettendo una politica di comunicazione “che non riconosce il diritto dei cittadini di sapere cosa sta succedendo nel loro Paese”.

Anche nella classifica 2022 della ong Reporter senza frontiere pubblicata il 3 maggio, la Tunisia è scesa di 21 posizioni passando dalla 73esima alla 94esima posizione. Secondo la ong, nel corso del 2021 “l’intimidazione dei giornalisti si è normalizzata. I giornalisti affrontano anche la violenza dei manifestanti di strada”. Una nuova linea, stando alla rilevazioni di Rsf, è stata superata il 14 gennaio 2022, quando il corrispondente di media internazionali Mathieu Galtier è stato picchiato e una dozzina di altri giornalisti sono stati brutalizzati, mentre coprivano una protesta.

*In copertina fermoimmagine della protesta dei giornalisti. Video di Africa News

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