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La sete del Mondo

di Alessandro Graziadei

Il Mondo ha più sete che mai! Le decine di crisi idriche di quest’estate sono solo alcune delle più note manifestazioni della cronica scarsità d’acqua con la quale dobbiamo fare i conti ad ogni latitudine. Da decenni esperti e scienziati davanti a crisi climatiche, aumento della popolazione, desertificazione, mancanza di tecnologie ed infrastrutture, studiano come affrontare la crisi idrica globale elaborando indicatori e proiezioni. Tutti sono convinti che si tratti di un problema globale con forti specificità locali, ma quel che appare certo è che in questo settore le prospettive diventano ogni giorno più critiche. Secondo lo studio “Freshwater availability status across countries for human and ecosystem needs”, pubblicato quest’estate su Science of The Total Environmen da Guilherme Baggio, Manzoor Qadir e Vladimir Smakhtin dell’United Nations University Institute for Water, Environment and Health (UNU-INWEH), “La sola crescita della popolazione (cioè senza tener conto del cambiamento climatico o delle considerazioni sulla qualità dell’acqua) porterà a un calo diffuso e senza precedenti della disponibilità di acqua pro capite. Entro il 2050, 87 Paesi avranno scarsità idrica (disponibilità idrica pro capite inferiore a 1.700 metri cubi all’anno) e il numero di Paesi con scarsità idrica assoluta (disponibilità idrica pro capite inferiore a 500 metri cubi all’anno) raddoppierà, dai 25 di oggi a 45”. (continua: leggi tutto su Unimondo)

In copertina foto di Sime Basioli

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