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Più di 20.000 civili vittime delle bombe nel 2018

Oltre 130 paesi hanno partecipato alla Conferenza internazionale sulla protezione dei civili che si è svolta il 1 e 2 di ottobre a Vienna.

“Questa conferenza è cruciale. Centinaia di partecipanti (delegazioni di stato, ONG, rappresentanti delle Nazioni Unite, ecc.) [hanno lavorato ] a una dichiarazione politica internazionale per porre fine alla sofferenza umana causata dall’uso di armi esplosive nelle aree popolate. Questo è ciò per cui INEW ha combattuto negli ultimi cinque anni, raccogliendo prove dalle aree interessate e avviando direttamente un dialogo con gli Stati sulla questione.” ha dichiarato il responsabile della comunicazione Alma Taslidžan Al-Osta:
INEW è una rete internazionale di organizzazioni non governative che ha come scopo quello di mettere fine alle sofferenze umane causate dall’impiego delle armi esplosive nelle aree popolate.
Costituitasi nel 2011, oggi conta ben 37 associazioni e organizzazioni non governative da tutto il mondo.

Grande soddisfazione è stata espressa da parte della Campagna “Stop alle Bombe sui civili”, coordinata dall’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG) e di cui fanno parte Campagna Italiana Contro le Mine e Rete Italiana per il Disarmo: “Questa conferenza era fondamentale perché la comunità internazionale non solo prendesse coscienza del problema, ma si decidesse a intraprendere azioni concrete per una migliore protezione dei civili nei conflitti” dichiara Giuseppe Castronovo, Presidente Nazionale dell’ANVCG, vittima di guerra e cieco dall’età di nove anni a causa di un ordigno bellico. “Siamo orgogliosi che il nostro Paese abbia abbracciato la strada per una dichiarazione politica internazionale. Insieme a Rete Italiana per il Disarmo e Campagna Italiana Contro le Mine chiediamo a gran voce che l’Italia si renda protagonista di questo percorso”.

Nel 2018 le vittime della violenza esplosiva in tutto il mondo sono state 32.110. Di queste, 22.342 sono civili (70%)
– Nel 2018 20.384 civili sono stati uccisi o feriti da armi esplosive usate in zone urbane
– Quando le armi esplosive sono usate nelle zone urbane, il 90% delle vittime appartiene alla popolazione civile. La percentuale scende intorno al 10-20% quando sono usate nelle aree non urbane, dove non c’è concentrazione di civili
Per il primo anno, nel 2018, l’impiego delle armi esplosive da parte di attori statali ha causato tante vittime quanto gli attori non statali (rispettivamente 10.040 e 10.716)
(Dati di Action on Armed Violence ).

(Red/Ma.Sa)

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