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Salgado: così l’Amazzonia rischia il genocidio

Rio de Janeiro - O fotógrafo e ambientalista Sebastião Salgado, fundador do Instituto Terra, fala sobre a homenagem do 16º Prêmio Personalidade da Câmara de Comércio França-Brasil do Rio de Janeiro (Fernando Frazão/Agência Brasil)

“Siamo alla vigilia di un genocidio”: così denuncia Sebastião Salgado, il grande fotografo brasiliano, in un appello lanciato oggi, che punta il dito sul rischio di omicidio di massa sulle popolazioni indigene dell’Amazzonia. “Cinque secoli fa, questi gruppi etnici sono stati decimati da malattie portate dai colonizzatori europei … Ora, con questo nuovo flagello che si sta diffondendo rapidamente in tutto il Brasile … [potrebbero] scomparire completamente, poiché non hanno alcun mezzo per combattere il Covid-19”.

L’appello, in forma di  lettera aperta al presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, vede la firma di una coalizione globale di artisti, celebrità, scienziati e intellettuali, tra cui Madonna, Oprah Winfrey, Brad Pitt, David Hockney e Paul McCartney, e afferma che la pandemia significa che le comunità indigene in Amazzonia si trovano ad affrontare “un’estrema minaccia per la loro stessa sopravvivenza”.

I  cercatori d’oro  e i disboscatori illegali devono essere espulsi immediatamente dalle terre indigene per impedire loro di importare la pandemia. Questo denuncia l’appello di Salgado, in netto contrasto con le politiche di Bolsonaro, che fino ad ora è andato nella direzione opposta, non facendo mistero di non tenere in alcun conto il destino degli abitanti primari del grande polmone del Pianeta.

(Red/MS)

Nell’immagine di  Fernando Frazão (Agência Brasil) un rittratto di Salgado 


	
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