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Siria, l’Europa batte un colpo

“I bombardamenti e altri attacchi ai civili nella Siria nord-occidentale devono cessare. L’Unione europea esorta tutte le parti in conflitto a consentire l’accesso umanitario senza ostacoli alle persone bisognose di assistenza e a rispettare le norme e gli obblighi del diritto internazionale umanitario, compresa la protezione dei civili”. Lo hanno scritto ieri in un comunicato congiunto l’Alto rappresentante per la politica estera  e vicepresidente Josep Borrell e il  Commissario per la gestione delle crisi Janez Lenarčič rigurado a quanto accade a Idlib, in Siria

Josep Borrell Fontelles

“L’intensificazione delle operazioni militari ha provocato le uccisioni indiscriminate di centinaia di civili. Gli attacchi continuano a includere obiettivi civili in aree densamente popolate, strutture mediche e insediamenti per sfollati interni”, scrivono i due esponenti della Ue. “Più di 500.000 persone sono state costrette a fuggire dalle loro case solo negli ultimi due mesi e si trovano ad affrontare condizioni invernali rigide senza essere in grado di coprire i bisogni di base di alloggi, acqua, cibo o servizi sanitari. Gravi violazioni del diritto internazionale umanitario – aggiungono –  sono diventate all’ordine del giorno”.

Nel ricordare che la Ue ha stanziato oltre  di 17 miliardi di euro  per sostenere le persone più vulnerabili all’interno della Siria e nei Paesi vicini, l’Unione ritiene “necessario un accesso senza ostacoli, sicuro e protetto per valutare e rispondere a tutte le esigenze”. Infine la Ue ricorda che “non esiste una soluzione militare al conflitto siriano” e che “l”unica strada per la stabilità è una soluzione politica facilitata dalle Nazioni Unite credibile e inclusiva”. Una formula usata anche per la Libia ma che purtroppo finora è rimasta inascoltata.

(Red/Est)

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