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Ucraina, la guerra rischia di allargarsi

di Raffaele Crocco

E’ una guerra che muta, questa che Valdimir Putin si ostina a chiamare “operazione speciale in Ucraina”. L’esercito russo avanza sempre lentamente, ma inesorabilmente, verso obiettivi che però diventano sempre meno chiari: la conquista del Donbass, altri territori che chiudono l’accesso al mare. L’Ucraina aggredita resiste e tenta di rilanciare, con l’attacco a un deposito di munizioni in Russia e un raid sull’isola dei Serpenti, dove Putin ha piazzato i suoi missili Stena-10. A questo si aggiungono i misteriosi attentati in Transnistria, cioè in Moldavia. Questo ha fatto crescere in molti la paura che la guerra si allarghi.

Nove settimane, siamo alla nona settimana di combattimenti in Ucraina. La diplomazia sembra ferma. Il colloquio tra il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres e il Presidente russo Putin pare non aver portato risultati concreti. Il capo del Cremlino è fermo sulla propria posizione: non ci sarà alcun cessate il fuoco, ha spiegato, sino a quando Crimea e Donbass non torneranno alla Russia. Posizione che il presidente ucraino Zelensky rimanda al mittente, ribadendo il diritto al mantenimento della propria sovranità territoriale. Rilancia anche sul piano dell’allarme nucleare: “i russi – dice – hanno colpito indiscriminatamente siti nucleari in Ucraina, compreso quello di Chernobyl, rischiando di spingere il Mondo sull’orlo del disastro”. Per questo ha sollecitato “un controllo globale sulle dotazioni e sulla tecnologia nucleare russe”.

Uno scambio di colpi che dimostra come ormai lo spazio negoziale sia ridotto, almeno con questi attori in campo. Tra i protagonisti resta la Nato, che sembra non credere proprio alla possibilità di un negoziato. I vertici dell’Alleanza Atlantica si sono riuniti a Ramstein in settimana, decidendo di alzare l’asticella dello scontro. La Nato si riarmerà nei prossimi anni, per frenare le smanie di Putin. Intanto, crescerà l’appoggio militare all’Ucraina e non è un caso che la Germania abbia annunciato di voler dare armi pesanti, compresi 50 carri armati di ultima generazione, a Kiev. Stati Uniti ed Europa lanciano un segnale chiaro a Mosca. Lo ha sintetizzato Lloyd Austin, segretario della Difesa Usa, proprio durante la riunione nella base militare Usa in Germania: “Oggi – ha detto – siamo qui riuniti per aiutare l’Ucraina a vincere la battaglia contro la Russia”.

Da parte russa la risposta è arrivata nel giro di 24 ore. A firmarla, il Ministro degli Esteri Serghei Lavrov. Ha spiegato che è reale il pericolo di una Terza guerra mondiale perché la Nato sta conducendo, secondo il Cremlino, “una guerra per procura” in Ucraina. Per dirla in chiaro: Mosca ritiene che la Nato, dando le armi all’Ucraina sia, di fatto, già entrata in guerra. Per questo Putin ha avvertito: non possiamo escludere reazioni, anche contro Paesi che già fanno parte della Nato.

 

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