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Buon viaggio Amedeo

“È morto Amedeo Ricucci. È morto un pezzo di Atlante delle Guerre. Con noi aveva collaborato i primi anni. Poi, era diventato difficile: non era uomo semplice. Il mestiere per lui era tutto. E per il giornalismo italiano oggi non è un bel giorno”. Ha scritto così su twitter alcune ore fa il nostro direttore Raffaele Crocco dopo aver appreso della morte di uno degli inviati storici della Rai. Mi associo. Amedeo aveva il suo carattere e ci dovevi fare i conti. Ma ho di lui un tenero ricordo nonostante il finto burbero che gli faceva un po’ da personaggio. Dovevamo andare assieme in Afghanistan nell’estate scorsa ma poi la Rai mandò la missione a monte per “motivi di sicurezza”. Gli avrei dato una mano e avevamo condiviso il profilo dell’inchiesta che avrebbe puntato a capire cosa restava della società civile afgana. Il viaggio saltò e Amedeo scrisse una letteraccia ai suoi dirigenti. Lui un’idea del servizio pubblico ce l’aveva. Fu l’ultima volta che lo vidi, a casa sua, a Roma. Bevemmo vino e mangiammo salame del Sud. Scherzammo. Facemmo un programma che non poteva avverarsi. Qualche mese fa al telefono mi disse che gli avevano trovato un tumore. Sembrava non farci troppo caso. Ci siamo dati un appuntamento che poi è sfumato.  Un abbraccio Amedeo. Poche parole per una pellaccia come la tua. Buon viaggio.

Emanuele Giordana

Foto di GipsyAnge

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