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Carovana, si abbassano i riflettori

Dopo l’uso mediatico fatto sulla carovana dei migranti diretti dal Centro America agli USA, ai fini delle elezioni di mid-term, l’attenzione dei media internazionali si è già spostata altrove. Ma in Messico e negli Stati Uniti sta facendo discutere la morte di una bimba di appena sette anni.

Faceva parte di un gruppo di 163 migranti illegali che, dato il presidio dei posti di frontiera usuali, aveva affrontato la traversata del confine ad Antelope Wells, nel New Mexico, un luogo desertico e disabitato. Dopo i più di 3.000 km già percorsi, la prova è stata fatale per Jakelin Amei Maquin, una bambina guatemalteca che viaggiava con la madre. La morte ha riacceso la polemica sulle misure anti-migranti di Trump: chi addebita la colpa del decesso a questo giro di corda, e chi accusa la madre di irresponsabilità, e insiste sul fatto che solo chi sia in possesso di visto dovrebbe mettersi in viaggio.

Intanto le dimissioni del segretario alla difesa Jim Mattis, uno dei più stretti collaboratori di Trump, fanno discutere: pare che Mattis fosse contrario al dispiegamento di truppe al confine col Messico.

(M.Sacchi)

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