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Clima, verso la fine della Cop25

Non si è ancora conclusa ma molti degli attivisti di Friday for Future sono già scettici sulla riuscita della conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici in corso dal 2 dicembre a Madrid. La critica verso il summit è stata pronunciate durante il contro-vertice, anche se una parte dei giovani attivisti è stata coinvolta all’interno del summit. Gli attivisti hanno convocato per domani, giorno della chiusura ufficiale del vertice, una riunione plenaria. Durante i giorni del vertice la capitale spagnola è stata invasa dai cortei dei ragazzi e dei ‘nonni’ e flashmob degli attivisti.

Sui tavoli della Cop25 sono transitati temi cruciali per l’applicazione degli Accordi di Parigi e, di conseguenza, per tenere sotto controllo il riscaldamento globale nel prossimo futuro. Vari però sono i punti di scontro tra ministri e capi di stato. Tra questi il cercare capire quali sono gli obiettivi dei vari Paesi nell’ambito della riduzione di CO2. I delegati dei vari paesi sono infatti impegnati in negoziati che dovrebbero portare le singole nazioni a impegnarsi con quote maggiori del previsto nella riduzione delle emissioni di gas serra. Un’altra questione è legata a quali devono essere i meccanismi per regolare il “mercato del carbonio” per chi non riuscirà a raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni e che potrà però finanziare operazioni di assorbimento della CO2. Altra tematica scottante sul tavolo è legata ai risarcimenti per le catastrofi ambientali causate dai cambiamenti climatici soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. Se infatti esiste dal 2013 un fondo di circa 10 miliardi di dollari per questo scopo, non è chiaro come sono stati organizzati i meccanismi di erogazione alle popolazioni in questi anni.

*In copertina Greta Thunberg a Madrid

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