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Colpire dal cielo. In segreto

La Cia si sta preparando a condurre attacchi segreti con droni contro qaedisti e affiliati all’autoproclamato Stato  islamico da una base aerea recentemente ampliata nel Sahara, tornando ai diffusi  poteri che erano stati ridimensionati durante l’amministrazione Obama e che sono tornati ora in auge col  presidente Trump. Lo rivela il New York Times.

Verso la fine della sua presidenza, Barack Obama aveva cercato di limitare ai soli  militari l’uso degli aerei senza pilota dopo una serie di raid che avevano provocato vittime civili e dato la stura a forti reazioni molto spesso dei Paesi nei quali si verificavano gli attacchi top secret.  La mossa – dice il quotidiano – era intesa da Obama, in parte, a rendere più trasparente la guerra dall’aria, specie se condotta con gli attacchi segreti grazie agli aerei senza pilota (UAV o droni) comandati a distanza.

Ora però la Cia sta ampliando le sue operazioni con i droni e non solo in Afirca. Potrà adesso agire dalla base di Dirkou nel Nordest del Niger, spostando i suoi aerei nella nuova base ampliata ad hoc per dare la caccia ai militanti islamici nel Sud della Libia. L’espansione della base di Dirkou (sul sito del Nyt visibile in un video aereo)  si aggiunge alla rimozione dei limiti che, ad esempio in Afghanistan, impedivano ai servizi segreti di utilizzare i droni per missioni segrete.

Nell’immagine un Northrop Grumman RQ-4 Global Hawk (UAV) surveillance aircraft.

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