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Covid-19, è crisi umanitaria

Sights and people on the streets in NYC.

di Raffaele Crocco

Servono 29miliardi di euro, pari a 35miliardi di dollari. Se pensiamo ai 1,9trilioni di dollari (tradotto: millenovecento miliardi di dollari) ufficialmente spesi ogni anno in armi, la cifra è ridicola. Invece, è il segnale di un’emergenza denunciata dalle Nazioni Unite. Servono, appunto, 29miliardi di euro nel 2021 per far fronte alla più grave crisi umanitaria che l’uomo abbia conosciuto negli ultimi decenni.

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L’emergenza ha un papà, si chiama Coronavirus. La pandemia sta mettendo in ginocchio milioni di esseri umani, flagellati dalle nuove povertà nate dalla perdita del lavoro e della possibilità di lavorare. A questo si aggiunge il pericolo di carestie. Il numero di persone bisognose di aiuti umanitari – dicono le agenzie – toccherà un nuovo record: 235milioni, con un aumento del 40% in soli dodici mesi.

“Questo quadro è il più cupo che abbiamo mai presentato, in termini di future esigenze umanitarie”, ha spiegato Mark Lowcock, responsabile per gli Affari umanitari dell’Onu. I fondi richiesti dalle Nazioni Unite puntano ad aiutare subito circa 160milioni persone. Vivono in 56 Paesi e sono tra i più vulnerabili. Nei prossimi mesi, si troveranno ad affrontare fame, conflitti, sfollamenti, oltre al cambiamento climatico e, ovviamente, alla pandemia. Proprio questa, dicono i tecnici, ha accelerato tutto. I morti per malattia in dodici mesi sono stati almeno 1,46milioni. Il rischio, ora, è che il Covid19 inizi ad uccidere per il caos e la crisi che ha scatenato.

In copertina l’ufficio Onu a New York

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