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Disarmiamoci

27 March 2011. Rounyn: A child collects bullets from the ground in Rounyn, a village located about 15 km north of Shangil Tobaya, North Darfur. Most of the population in Rounyn recently fled to camps for displaced people due to the clashes between the Government and the armed movements. Photo by Albert Gonzalez Farran / UNAMID

Senza una riduzione della diffusione degli armamenti, una messa al bando dei sistemi d’arma più pericolosi e uno spostamento di risorse dalle spese militari non saremo in grado di raggiungere gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile e affrontare l’emergenza climatica. Lo sostengono le Nazioni Unite che oggi inaugurano la Settimana di appuntamenti internazionali a favore del Disarmo.

L’iniziativa è stata decisa e promossa nel 1978 delle Nazioni Unite per spingere a lavorare per una forte ed efficace riduzione di eserciti ed armamenti nel mondo. Non è un caso se la prima risoluzione della storia dell’ONU ha avuto come tema il disarmo, in particolare quello nucleare. In una nota diffusa dalla Rete italiana per il Disarmo, viene rilanciato questo importante appuntamento che alla base ha iniziative e campagne già in corso per promuovere azioni e politiche di disarmo.

“Un rilancio – scrive la nota – che viene proprio dal Palazzo di Vetro di New York, in cui anche RID è presente in questi giorni per partecipare al Forum sul Disarmo Umanitario della società civile e ad alcuni dibattiti della “Prima Commissione sul disarmo dell’Assemblea Generale 2019”. Giorni che costituiscono occasione di confronto con altre organizzazioni per il disarmo e il controllo degli armamenti e con i diplomatici di tutto il mondo.

Dal controllo dell’export di armamenti, alla riduzione della spesa militare, alla promozione di una difesa civile nonviolenta, al contrasto alle armi di distruzione di massa in particolare con la messa al bando delle testate nucleari; dalla richiesta di protezione dei civili dall’uso indiscriminato di armi esplosive in contesto urbano, allo stop anche preventivo verso i sistemi d’arma della guerra attuale o del futuro come droni o “killer robots”. Sono tutte iniziative che RID porta avanti – ricorda la nota della Rete – “insieme ai propri partner internazionali nell’ambito di campagne che hanno presentato in questi giorni proposte e dati alla comunità internazionale, sottolineando come solo riducendo risorse e centralità politica da armi ed eserciti si potranno affrontare i veri problemi del nostro tempo, in particolare l’emergenza climatica”.

A tracciare la strada in tal senso c’è sicuramente l’Agenda internazionale 2030 per lo Sviluppo Sostenibile approvata dagli Stati di tutto il mondo e che contiene come proprio passaggio fondamentale anche iniziative per prevenire, combattere, sradicare il commercio illecito di armi: nell’Agenda è infatti inserito un obiettivo specifico (il numero 16) per ridurre significativamente il flusso illecito di armamenti all’interno dell’obiettivo generale sulla Pace.

In copertina la foto di apertura del sito dell’Onu dedicato alla settimana: Un Photo/Albert González Farran

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