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Il clima sopra Glasgow

Le concentrazioni record di gas serra nell’atmosfera e il calore accumulato associato hanno spinto il pianeta in un territorio inesplorato, con ripercussioni di vasta portata per le generazioni attuali e future. Lo dice l’ultimo rapporto dell’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) secondo cui gli ultimi sette anni sono sulla buona strada per essere i sette più caldi mai registrati mentre l’innalzamento globale del livello del mare è accelerato dal 2013 a un nuovo massimo nel 2021, con il continuo riscaldamento e acidificazione degli oceani. Il rapporto  WMO State of the Global Climate 2021, basato sui dati dei primi nove mesi del 2021, ha accompagna l’apertura della Cop26 ieri allo Scottish Event Campus di Glasgow. Alla cerimonia inaugurale dell’annuale Conferenza dell’Onu sul clima,  la presidente della Cop25 Carolina Schmidt, ha passato il testimone al britannico Alok Sharma.

Oggi il  programma entra nel vivo alla presenza dei leader che hanno in parte già presenziato al G20 conclusosi domenica a Roma a cominciare dal Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres e dal principe Carlo di Windsor. Parleranno tra gli altri il  Premier britannico Boris Johnson e il Presidente del Consiglio  Mario Draghi, il premier delle Barbados Mia Amor Mottley e il  documentarista britannico David Attenborough. Sul tappeto il futuro del pianeta. Il programma della Conferenza che dura due settimane e si può leggere qui. (Per seguirla virtualmente clicca qui).

La Conferenza Cop26 lavora su questi obiettivi:

Assicurare lo zero netto globale delle emissioni entro la metà del secolo e mantenere sotto controllo la temperatura del pianeta a 1,5 gradi. Ai Paesi viene pertanto chiesto di presentare ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni per il 2030 che si allineino con il raggiungimento dello zero netto entro la metà del secolo.

Per raggiungere questi obiettivi ambiziosi, i Paesi dovranno:

 Adattarsi per proteggere le comunità e gli habitat naturali:  il clima sta già cambiando e continuerà a cambiare anche se riduciamo le emissioni, con effetti devastanti e la Cop26 dovrebbe aiutare e incoraggiare i Paesi colpiti dai cambiamenti climatici a:

Mobilitare la finanza: per raggiungere i  primi due obiettivi, i Paesi sviluppati devono mantenere la loro promessa di mobilitare almeno 100 miliardi di dollari l’anno in finanziamenti per il clima entro il 2020 e le istituzioni finanziarie internazionali devono fare la loro parte se abbiamo bisogno di lavorare per liberare i trilioni di finanziamenti del settore pubblico e privato necessari per garantire lo zero netto globale.

La Cop26 dovrà infine finalizzare il Paris Rulebook, ossia le regole dettagliate che rendono operativo l’Accordo di Parigi, e accelerare l’azione per affrontare la crisi climatica attraverso la collaborazione tra governi, imprese e società civile.

A Roma i  Paesi membri G20 si sono impegnati a mantenere l’obiettivo di contenere il surriscaldamento sotto i 1,5 gradi con azioni immediate e impegni a medio termine. Quanto alle emissioni, “Si sarebbe preferito che tutti i Paesi avessero confermato la deadline del 2050 per le emissioni zero ma secondo me gradualmente ci si arriverà”, ha spiegato – riposta l’agenzia Ansa –  il Presidente del Consiglio italiano al termine del G20.

 

 In copertina Glasgow in uno scatto di Adam Marika

Nel testo: Mario Draghi e sopra Greta Thunberg che ieri ha diffuso un appello che si può leggere qui

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