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L’impopolarità del patriottismo americano

di Gianna Pontecorboli

New York – Un’immagine impietosa e per molti versi preoccupante dell’America di oggi. Ma anche un’immagine essenziale per chi voglia capire che cosa succede, in un momento politicamente ed economicamente difficile per tutti, nella più grande potenza del mondo occidentale. È questo il risultato di un nuovo sondaggio realizzato dal Wall Street Journal in collaborazione con l’Università di Chicago, che offre uno spaccato dei cambiamenti sociali e culturali che gli ultimi anni hanno prodotto nella società statunitense.

I valori che per molti decenni avevano unificato gli americani – hanno scoperto i responsabili del sondaggio dopo aver intervistato via Internet o telefonicamente 1.019 adulti – stanno velocemente svanendo, soprattutto nelle nuove generazioni. Così, se ancora nel 1998 un analogo sondaggio aveva mostrato che il patriottismo, la religione e il senso della famiglia erano un forte e comune terreno unificante, adesso il panorama è cambiato.

Nell’America divisa e amareggiata del 2023, gli americani che hanno definito il patriottismo “molto importante” sono scesi dal 70% del 1998 al 38%, quelli che hanno definito ”molto importante” la religione sono diminuiti dal 62% al 39%, quelli che hanno mostrato interesse per il coinvolgimento nella società sono crollati dal 47% al 27%. Negli ultimi quattro anni, il valore attribuito alla tolleranza è passato dall’80% al 58%. Al mito dell’eccezionalismo americano, ormai, credono solo il 21% degli intervistati, mentre il 27% ritengono oggi che altri Paesi siano migliori, con un balzo di 8 punti in più rispetto al 2016… Leggi tutto su Lettera22

In copertina: New York in uno scatto di Vidar Nordli-Mathisen

 
 
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