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Lo schiaffo del Covid a Bolsonaro

di Maurizio Sacchi

In Brasile il voto per i sindaci del 15 novembre è stato il primo appuntamento elettorale dopo la vittoria alle presidenzialidi Jair Bolsonaro del 2018. E si è rivelata una sostanziale sconfitta personale per il presidente, e per il suo movimento populista. Nella città amazzonica di Manaus, il candidato pro-Bolsonaro, Alfredo Menezes, è arrivato quinto. A Recife, Patrícia Domingos – che Bolsonaro aveva promesso che avrebbe liberato il nord-est del Brasile dal “comunismo” – è arrivata quarta.A Belo Horizonte, la terza città del Brasile, il candidato di Bolsonaro, un attivista conservatore di 23 anni di nome Bruno Engler, è stato travolto da Alexandre Kalil, che ha preso il 63% dei voti.

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Ma “ São Paulo  è stata la più devastante di tutte le Waterloo inflitte domenica a Bolsonaro”. Queste le parole di Josias de Souza, noto giornalista e commentatore politico brasiliano.Lì, nella più grande e ricca città  del Brasile, la scelta di Bolsonaro, Celso Russomanno,ha perso contro il rappresentante di centro-destra, Bruno Covas, e contro una stella nascente della sinistra, Guilherme Boulos,.che andranno al ballottaggio il 29 novembre.”Abbiamo battuto Bolsonaro – abbiamo sconfitto il suo progetto di odio, arretratezza e menzogne ​​che ha cercato di mettere radici nella città di São Paulo”, ha dichiarato Boulos.Il governatore dello Stato paulista,, João Doria, ha sintetizzato il tutto: “La democrazia ha vinto e Bolsonaro ha perso”.

Quanto al sindaco evangelico di Rio, Marcelo Crivella, è arrivato al secondo turno, ma le previsioni indicano come  favorito Eduardo da Costa Paes , ex sindaco di Rio de Janeiro. Benchè non legato a Bolsonaro, Paes  si schierò a suo tempo contro  l’amministrazione Lula, in particolare durante il “caso Mensalão” del 2005, un presunto traffico di voti nel Congresso. Ma, durante  il suo mandato come di sindaco di Rio de Janeiro, gli scandali sono stati all’ordine del giorno, specie durante la candidatura, la preparazione e l’esecuzione delle Olimpiadi estive 2016 di Rio.

La sconfitta del presidente è stata generale: nelle elezioni a sindaco della città di Jaboticabal, il cugino, Marcos Bolsonaro, ha ottenuto solo 1.340 voti – il 4% del totale. E l’’ex moglie del presidente, Rogéria Bolsonaro, non è riuscita a farsi eleggere consigliera di Rio, raccogliendo solo 2.033 voti. Il figlio di Bolsonaro, Carlos, si è assicurato un secondo mandato da consigliere nel municipio di Rio, ma ha ricevuto 36.000 voti in meno rispetto alle ultime elezioni.Nella città meridionale di Brusque un aspirante consigliere che aveva scelto come slogan “Donald Trump-Bolsonaro” ha ottenuto solo 107 voti – lo 0,7% del totale – finendo al 128 ° posto.

“L’ondata populista che ha portato Bolsonaro alla presidenza si è trasformata in un’increspatura nel 2020″, conclude Josias de Souza. Certamente hanno pesato i più di 135.000 morti per coronavirus sofferti dal Brasile, anche a causa delle dissennate politiche del presidente, che si è mosso sulle tracce del suo amico Donald Trump, restanto famoso per aver definito un “piccolo raffreddore” il morbo, mostrandosi più volte a riunioni pubbliche senza mascherina, e mettendo un ex generale alla guida del Ministero della sanità. Questa volta non è bastato l’appoggio delle potenti chiese evangeliche a confermare il successo di due anni fa.

In copertina il presidente Bolsonaro da Unsplash……

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