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Protesta violenta dopo il voto boliviano

In Bolivia la tensione resta alta mentre l’opposizione a Evo Morales, appena eletto al primo turno, accusa il presidente (al suo quarto mandato) di aver truffato gli elettori manipolando il voto. Manifestazioni pro e contro il governo in varie città della Bolivia sono sfociate in aspri scontri a La Paz, Cochabamba e Santa Cruz, dove ci sono stati almeno una trentina di feriti, di cui uno grave.

La situazione nel Paese si è surriscaldata dopo la vittoria di Evo Morales per un episodio avvenuto nella notte in cui si svolgeva lo spoglio delle schede per via di un’interruzione del conteggio: l’accusa è che l’interruzione fosse dovuta al fatto che sembrava che il voto stesse dando l’indicazione di andare verso il ballottaggio mentre quando il conteggio è poi ripreso è sembrato, al contrario, che Morales avesse abbastanza voti per vincere al primo turno. Com’è poi avvenuto. Il cambiamento è apparso “drastico e difficile da spiegare” secondo gli  osservatori dell’Osa presenti.

Il controverso conteggio ufficiale ha comunque dato il 47,08% dei voti al presidente uscente mentre, secondo quanto riferito dal Tribunale Supremo elettorale, lo sfidante Carlos Mesa ha ottenuto solo il 36,5%. Tra i due c’era dunque uno scarto superiore al 10%, tale da non richiedere il ballottaggio. Il leader dell’opposizione ha però “respinto e ignorato la chiusura dello scrutinio nazionale delle elezioni perché è il risultato di una frode e la violazione della volontà popolare”.

La contestazione ha subito polarizzato il Paese mentre l’ex presidente (dal 2003 al 2005) Carlos Mesa esige lo svolgimento di un ballottaggio e ha respinto le accuse rivoltegli dal vicepresidente Alvaro Garcia Linera di incitazione alla violenza. ” O vado in carcere – ha detto Mesa – o divento presidente”. Quanto a Morales, ha detto che “Stiamo nuovamente mobilitandoci per difendere la democrazia, la Casa Grande del Popolo e il processo di cambiamento”.

Oggi il deputato dell’opposizione Gonzalo Barrientos ha denunciato la frode elettorale (vedi il video sottostante) esibendo alcuni atti elettorali che dimostrerebbero i brogli in un municipio di Potosí  anche se resta da capire come se li sia procurati e se rispondano a verità o quanto siano gravi le violazioni e quanto diffuse.

(Red/est)

In copertina la pagina web de La Jornada, giornale del Messico, Paese che ha subito riconosciuto la vittoria di Morales

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