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Raid francese in Burkina: 40 vittime

Le forze armate francesi hanno fatto sapere sabato che almeno 40 miliziani sono stati uccisi durante un’operazione militare in Burkina Faso. Si ritiene che il gruppo preso di mira sia responsabile di attacchi mortali in Benin. Secondo una dichiarazione pubblicata su Twitter, i miliziani sono stati “neutralizzati” durante un’operazione congiunta con le forze armate burkinabe contro un “gruppo terroristico” armato responsabile di due attacchi nel vicino Benin.

La regione del Shael

Nei giorni precedenti l’esercito francese aveva reso noto che un gruppo armato operante nell’area del Parco Nazionale W aveva condotto attacchi contro una pattuglia di ranger e membri delle forze armate del Benin. Negli scontri sarebbero state uccise nove persone tra cui cinque ranger del parco e un cittadino francese. Il gruppo autore dell-incursione sarebbe stato individuato attraverso un’operativo di intelligence aerea dell’Operazione Barkhane. Barkhane è iniziata il 1 agosto 2014 ed è guidata dall’esercito francese contro i gruppi islamisti nella regione del Sahel.

Il Burkina attraversa un periodo turbolento. Un colpo di Stato militare il 24 gennaio 2022 promosso dal Patriotic Movement for Safeguard and Restoration (Mpsr) ha visto arrestare e deporre il Presidente Roch Marc Christian Kaboré, anche se l’esercito si è impegnato a ristabilire “l’ordine costituzionale” entro “tempi ragionevoli”. In febbraio una delegazione della La Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowa) ha incontrato il tenente colonnello Paul-Henri Damiba, leader del golpe e che si è dichiarato Capo di Stato senza però aver ancora proposto una tempistica per il ritorno all’ordine costituzionale sebbene questa sia la richiesta più pressante dell’Ecowas. Ecowas ha sospeso il Mali, la Guinea, il Sudan e il Burkina Faso dal blocco delle 15 nazioni che la compongono e ha imposto sanzioni a Mali e Guinea.

In copertina, operativo aereo dell’Operazione Barkhane a guida francese

(Red/Est)

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