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Sul fronte della pandemia

“La campagna di vaccinazione contro il COVID-19 è una pietra miliare nella storia della sanità pubblica e della risposta alle epidemie. Per raggiungere con successo gli obiettivi della campagna di vaccinazione, tutte le diverse parti interessate hanno lavorato con una velocità e su una scala mai sperimentate prima. Tale risposta vaccinale alla pandemia del COVID-19 si è rivelata estremamente preziosa e, in un certo senso, ha rafforzato l’esperienza su precedenti epidemie. È possibile affermare che i passaggi stretti e le difficoltà affrontate dall’inizio della pandemia hanno fornito una preziosa esperienza e delineato un percorso che dovrebbero essere seguiti al fine, in primo luogo, di continuare a diminuire gli effetti della pandemia di COVID-19 ancora in corso, migliorando al contempo la preparazione per monitorare e reagire a una possibile futura pandemia”. Lo scrive l’organizzazione umanitaria internazionale Intersos nel suo ultimo rapporto dedicato a una riflessione sugli interventi per mitigare gli effetti della pandemia: Covid-19 Vaccination Campaign: Lessons Learned and Reccomendations.

Lo studio traccia un bilancio a partire dagli interventi di Intersos in due delle crisi più lunghe e dove la pandemia a inciso a diversi livelli: nel Sud dello Yemen e nel Borno, uno dei 36 Stati della Nigeria (nel Nordest). In entrambi i Paesi, l’organizzazione ha supportato fin dall’inizio la campagna COVAX con un sostegno operativo andato avanti per tutto il 2022 e il 2023. Questo programma internazionale (il cui slogan è “Nessuno è al sicuro finché tutti non sono al sicuro”) è una collaborazione globale (COVID-19 Vaccine Global Access Facility) mirata ad ad accelerare lo sviluppo, la produzione e l’accesso equo a test, trattamenti e vaccini per questo coronavirus cogestito dalla Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (CEPI), dalla Gavi e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), assieme all’Unicef. 

Dal 2000 si è discusso molto su come il sistema sanitario internazionale avrebbe dovuto prepararsi a una possibile pandemia, ricorda Intersos: ma a partire da esperienze precedenti (SARS, MERS o influenza aviaria) e nonostante le indicazioni prese “molto è rimasto sulla carta e poco sul terreno. Al momento in cui scriviamo – ricordano gli estensori del rapporto – quasi il 70% della popolazione mondiale ha ricevuto almeno una dose di vaccino e sono state somministrate oltre 13 miliardi di dosi. Questo rende la campagna di vaccinazione contro la COVID-19 di più ampia, veloce e complessa della storia umana. Tuttavia, la scala e il livello di risultati della vaccinazione – aggiunge Intersos – variano in gran parte tra le regioni del mondo e all’interno delle diverse parti dei Paesi a causa della distribuzione e della somministrazione sbilanciata dei vaccini”. L’organizzazione umanitaria internazionale scrive che l’impatto dell’infezione da COVID-19 nei Paesi a basso e medio reddito non è facilmente misurabile, motivo per cui i dati riportati su infezioni e decessi non sono stati in realtà sufficienti. In molte nazioni africane è stato possibile rilevare capacità deboli sia per la sorveglianza che per la diagnostica, e questo “ha avuto un impatto importante sulla risposta alla pandemia”. Sebbene la campagna abbia avuto un inizio lento nel 2021, da gennaio 2022 la distribuzione e la somministrazione dei vaccini hanno visto però una diffusione decisiva. Tale cambiamento – dice ancora il rapporto – è stato sicuramente dovuto a un flusso di finanziamento più flessibile, ma anche al lavoro messo in atto nei mesi precedenti in particolare con l’impegno e il coinvolgimento delle comunità locali e nella diffusione di una corretta informazione al pubblico “che ha abbassato l’effetto di una dilagante disinformazione”.

Intesos ha scelto di sostenere COVAX, sfruttando le capacità e i programmi esistenti dell’organizzazione e altri elementi a valore aggiunto, di cui fornisce un elenco. Il rapporto mira a riflettere sulle lezioni chiave apprese attraverso la campagna di vaccinazione INTERSOS COVID-19, messa in campo in contesti complessi. “Ciò include – scrivono gli autori di  Covid-19 Vaccination Campaign: Lessons Learned and Reccomendations – la definizione delle attività chiave, delle sfide e dei colli di bottiglia, così come lezioni e raccomandazioni specifiche che potrebbero essere utilizzate nelle future campagne di immunizzazione in contesti umanitari”.

(Red/Est/Em.Gio.)

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