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Asia/Pacifico: si vis pacem

Il Comando militare americano della regione Indo-Pacifico (Uspacom)  ha chiesto al Congresso  ulteriori 20 miliardi di dollari in finanziamenti per rafforzare le operazioni navali, aeree e terrestri americane nella regione. Un segno – scrive stamane il South China Morning Post –  degli intensi sforzi di Washington per contrastare la presenza militare di Pechino nell’area. La richiesta di finanziamento da parte del comando asiatico del Pentagono, che durerebbe sino all’esercizio finanziario 2026, è stata consegnata al Congresso la scorsa settimana.

L’ammiraglio Davidson: pronti se si rende necessario

La finalità – scrive DefenseNews – riguardano un anello difensivo di  1,6 miliardi di dollari intorno a Guam – isola della Micronesia nell’Oceano Pacifico che fa parte degli Stati Uniti – milioni di nuovi finanziamenti militari per le nazioni partner e un  miliardo di dollari per maggiori scorte di armi a lungo raggio. Una “lista dei desideri da $ 20 miliardi” scrive il sito web. Le  priorità di bilancio della richiesta includono più unità missilistiche aeree, nuovi sistemi di allarme radar, esercitazioni di addestramento estese e iniziative per rafforzare le capacità militari degli alleati statunitensi.

Secondo la proposta, scrive ancora il Scmp, circa 1,6 miliardi di dollari sarebbero stati liberati per l’esercizio finanziario 2021, con altri 18,5 miliardi di dollari destinati agli esercizi finanziari 2022-26. Si tratta di “Riacquistare il vantaggio e convincere i potenziali avversari che qualsiasi azione militare preventiva sarà estremamente costosa e probabilmente fallirà”, ha scritto l’ammiraglio Phil Davidson a capo del comando Indo-Pacifico  nel suo memo al Congresso (e reso noto da DefenseNews). Una scelta che serve a offrire al  “Presidente e al Segretario alla Difesa diverse opzioni flessibili di dissuasione” con piani operativi di pronta esecuzione qualora si rendessero necessari.

#NoiRestiamoaCasa

(Red/Est)

In copertina la portaerei nucleare americana Nimitz

 

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