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Insieme per fare informazione. In nome di un Mondo migliore

di Raffaele Crocco

La notizia – la notizia in genere dico, qualsiasi notizia – è solo un piccolo tassello. È una piccola parte della costruzione. Per funzionare bene, per diventare costruzione, va legata ad un’altra notizia e poi ad un’altra ancora. Allora diventano racconto e il racconto, unito ad altri, diventa conoscenza. La conoscenza a quel punto è la base: la base della libertà propria e altrui. La base del diritto, della democrazia. La base per ottenere il meglio della vita.

Lo so, sono partito davvero da lontano. Sono partito ripetendo idee nemmeno nuove o originali. Ma è per queste idee che oggi sono qui. È perché credo da sempre in tutto questo che ho accettato di diventare direttore di Unimondo, affiancandolo all’essere direttore responsabile dell‘Atlante delle guerre e dei conflitti del Mondo.
Non sono mai stato un giornalista neutrale. Cerco di essere, pensando di riuscirci, un giornalista onesto, che mette al centro ciò che vede e può provare, che non manipola le notizie, che rispetta tutte le persone e tutte le idee. Ma proprio per questo, proprio perché rispetto chi legge e i suoi diritti, sono un giornalista di parte.

Per l’Atlante tempo fa ho coniato una frase, che è diventata il nostro slogan: “Noi rivendichiamo il diritto ad essere partigiani, cioè di parte. Siamo e saremo sempre contro la guerra”. Per estensione sono e siamo partigiani nei confronti della vita, perché siamo contro l’informazione cattiva, manipolata, usata. Sono e siamo contro l’informazione che non crea conoscenza, che toglie libertà. Sono e siamo contro l’informazione che fa crescere la paura, che genera insicurezza, che uccide i sogni ed il futuro.

In Unimondo ho trovato e trovo la stessa voglia di essere di parte. Leggo la medesima voglia di dare un calcio al pessimismo, cercando l’ottimismo della verità. Piergiorgio Cattani ha seminato bene da questo punto di vista, aiutato da Alessandro Graziadei e da una redazione vivace, propositiva, partigiana. L’idea di mettere in parallelo i due mondi, quello dell’Atlante e quello di Unimondo, è bella e vincente. Significa aumentare le singole capacità delle testate, tenendole separate, ma facendole diventare un migliore e più grande strumento di informazione. Significa dare gambe all’idea di fare rete, di costruire comunità. È una opportunità che non si poteva perdere. Alla Fondazione Fontana che ha avuto l’idea non posso che dire grazie. Siamo tutti pronti. Ora si comincia.

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L’immagine di Raffaele Crocco e’ tratta da SanbaRadio

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