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Iran/ Il virus non ferma le sanzioni

Con oltre 3mila morti e 50mila casi certificati l’Iran è uno dei Paesi mediorientali più colpiti dal coronavirus. L’emergenza sanitaria non ha però portato a un raffreddamento delle sanzioni americane mentre l’Europa ha consegnato forniture mediche all’Iran nella prima transazione nell’ambito del meccanismo INSTEX, istituito per aggirare le sanzioni statunitensi a Teheran: “Francia, Germania e Regno Unito confermano che INSTEX ha concluso con successo la sua prima transazione, facilitando l’esportazione di prodotti medici dall’Europa all’Iran. Questi beni sono ora in Iran”, è scritto in una nota del ministero degli Esteri tedesco pubblicata martedì scorso.

La situazione è così critica che l’Iran ha chiesto al Fondo monetario internazionale (Fmi) finanziamenti di emergenza per combattere la pandemia. Ma le acque restano ferme a Washington che ha anzi ripetutamente inasprito le sanzioni pensate per affossare  le esportazioni di petrolio di Teheran sebbene l’epidemia di coronavirus continui a diffondersi nella Repubblica islamica. Le eccezioni però non mancano.

Lo sfidante democratico alle presidenziali Joe Biden  ha invitato giovedi l’Amministrazione Trump a raffreddare le sanzioni economiche contro l’Iran come gesto umanitario durante la pandemia globale di coronavirus. Secondo Biden (nello scatto a destra con i suoi sostenitori) gli Stati Uniti hanno l’obbligo morale di essere tra i primi a offrire aiuti alle persone bisognose indipendentemente da dove vivono. Una presa di posizione che arriva pochi giorni dopo che 34 membri del Congresso degli Stati Uniti – la maggior parte dell’ala progressista del Partito Democratico – hanno firmato una lettera al Segretario di Stato Mike Pompeo chiedendo di allentare le sanzioni. Tra i firmatari anche Bernie Sanders.

(Red/Est)

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In copertina l’aggiornamento di stamattina (6 am ora italiana) dal sito della John Hopkins aggiornato in tempo reale

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