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La guerra del gas

Photo by Ilse Driessen on Unsplash

Gazprom, l’azienda energetica russa ha firmato un contratto per progettare il gasdotto Soyuz Vostok che arriverà in Cina attraverso la Mongolia. “Il contratto di progettazione è stato firmato: questo significa che il progetto è passato alla fase di attuazione pratica”. A dirlo l’amministratore delegato di Gazprom, Alexey Miller. L’infrastruttura, come spiega Bloomberg, potrebbe arrivare a trasportare fino a 50miliardi di metri cubi di gas naturale all’anno verso la Cina.

Gli accordi tra Russia e Ciba sul gas non nascono oggi. Già nel 2014 Gazprom aveva firmato un accordo di 30 anni e 400miliardi di dollari per fornire fino a 38miliardi di metri cubi di gas all’anno alla Cina attraverso il gasdotto Power of Siberia, in funzione dalla fine del 2019. Questo nuovo accordo potrebbe anche ridurre la dipendenza di Gazprom dal continente europeo, che è oggi il più grande acquirente di gas russo.

Come raccontavamo nel dossier ‘Oleodotti e gasdotti nel mondo: mappatura e dati’ in cui si faceva il punto sulle condutture esistenti e in via di realizzazione, queste opere si trovano spesso al centro di dinamiche geopolitiche e geostrategiche collegate ai conflitti in corso. Questo ultimo accordo tra Cina e Russia va sicuramente in questa direzione e segna una collaborazione tra i due Stati sempre più evidente che, a livello commerciale si sostanzia anche nelle rotte artiche, ovvero quella rotta navale e commerciale che si sta aprendo grazie allo scioglimento dei ghiacci e che consentirà di trasportare merci più in fretta e con minor costo passando a Nord, nel Mare Artico, praticamente sempre davanti alla Russia.

*In copertina Photo by Ilse Driessen on Unsplash

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