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L’arsenale atomico russo

 

Volentieri segnaliamo  la pubblicazione on line dell’ultimo numero di IRIAD Review. Studi sulla pace e sui conflitti” con l’editoriale su La guerra delle risorse energetiche e l’ecotransizione, un paper di Alessandra Boccia su La politica della difesa russa nel XXI secolo: evoluzione e caratteristiche e un’analisi di Alessandro Ricci sull’arsenale nucleare russo di cui qui di seguito pubblichiamo l’abstract. L’articolo completo di Alessandro Ricci si può leggere nel pdf della rivista pubblicata periodicamente da Archivio Disarmo

 

L’arsenale atomico russo
di Alessandro Ricci

Si stima che siano poco meno di 6 mila unità le testate nucleari all’interno dell’arsenale russo, all’inizio di febbraio 2022. Di queste, quelle utilizzabili sono circa 4.477 unità, di cui 1.588 sono quelle già schierate ed operative, considerando sia le armi strategiche sia le non strategiche. Delle testate operative, 812 sono quelle disposte in sistemi missilistici balistici di terra, 576 sono invece quelle destinate all’utilizzo di sistemi balistici montati sui sottomarini nucleari e ulteriori 200 quelle operabili dai bombardieri equipaggiati per l’utilizzo di armi atomiche.
Delle restanti testate, 2.889 sono invece quelle non schierate ed in deposito di cui la maggior parte (1.912) è rappresentata da testate non strategiche e da una consistente minoranza di testate strategiche (977). Le rimanenti 1.500 testate circa sono invece quelle ritirate e in fase di smantellamento. In quanto non ancora dismesse totalmente, però, queste testate rimangono potenzialmente ancora reinseribili e, pertanto, da considerare nel computo.
Il totale di armi strategiche correntemente possedute dalla Russia tra schierate e non schierate ammonta a circa 2.565 unità. La maggior parte di queste, circa 1.185, è destinata all’utilizzo tramite missili intercontinentali. 800 sono quelle invece destinate ai sottomarini nucleari e 580 quelle per i bombardieri. A fianco delle testate strategiche, la Federazione Russa destina le rimanenti 1.912 testate nucleari del proprio arsenale ad una varietà di armi non strategiche – sistemi cosiddetti dual use, ovvero sistemi convenzionali anche in grado di essere equipaggiati con testate nucleari. Si tratta perlopiù di sistemi di difesa del proprio spazio aereo, ma anche di bombardieri e missili da crociera utilizzati anche dalle forze di terra, dai sistemi di difesa aerea e dalla Marina, compresa l’aviazione navale e la Guardia costiera.

L’importanza dell’arsenale nucleare russo e di un suo possibile utilizzo è strettamente collegata con la percezione della propria sicurezza da parte della Federazione, come i recenti avvenimenti concernenti la guerra in Ucraina hanno dimostrato. Con la fine della Guerra Fredda e la dissoluzione dell’Unione Sovietica, la Russia ha attraversato una fase di revisione della propria strategia con riguardo all’utilizzo delle armi atomiche nel corso dell’ultimo trentennio, mettendo in discussione più volte il possesso dell’arsenale nucleare come elemento esclusivo di deterrenza internazionale, costante invece del periodo della Guerra Fredda.

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In copertina e nel testo la foto che accompagna Iriad Review

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