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Shopping sessuale

di Andrea Tomasi

Turismo sessuale minorile sempre più diffuso. Piace agli americani, piace agli europei e gli italiani non mancano di mettersi in mostra. Secondo quanto riporta il Daily Telegraph sono circa 80mila gli italiani che ogni anno si mettono in viaggio allo scopo di fare turismo sessuale, in particolare con minori. Destinazione: Sud America e Africa. Gli italiani prediligono Kenya, Santo Domingo, Colombia e Brasile, dove consumano rapporti con quattordicenni, dodicenni e a volte anche con bambini più piccoli. Si stima che il 35% viaggi regolarmente per sesso. Italiani brava gente. Ma nessuna regione del mondo sembra esserne immune. Gli altri Paesi carnefici sono Germania, Giappone, Francia, Stati Uniti, Gran Bretagna e Cina. È quanto emerge dall’ultimo rapporto di Ecpat (End child prostitution, chid pornogarphy and trafficking of children for sexual purposes). Lo studio è frutto di due anni di ricerca. Capofila è l’Ecpat Netherlands, con 67 partner e 66 studi e papers di esperti. Ne emerge la mappa di violenze sessuali (perché di violenze stiamo parlando). Tutti uguali dunque, nel male, gli uomini che, con il portafogli sufficientemente gonfio, vanno a fare shopping sessuale. Venti anni fa, sarebbe stato possibile delineare una mappa approssimativa degli spostamenti dei consumatori di turismo sessuale. Oggi il Sectt – si legge sul sito di Ecpat – un crimine diffuso, transregionale e transnazionale. Stando ai dati in possesso di Ecpact Italia, la maggior parte dei «turisti sessuali italiani» sono di sesso maschile (90%). La maggior parte è di età compresa tra i 20 e i 40 anni, con un’età media di 27. Il reato viene commesso dal «classico turista», come dall’uomo d’affari,dall’operatore umanitario o dal membro di una missione di pace. A questo tipo di soggetti vanno sommate anche le donne e i minori «che sfruttano e abusano di altri minori». Si parla anche di «trasgressione situazionale» sperimentata da chi non si trova in certi luoghi allo scopo di fare sesso con minori, ma che – dato il contesto di accettabilità della pratica – arrivano a considerare normale il tutto e quindi non disdegnano di diventare «parte attiva del meccanismo», anche perché «il rischio di arresto, o di qualsiasi conseguenza, è percepito come inesistente». Si fa notare che complici sono i proprietari di appartamenti privati, piccoli alberghi e pensioni, con i tassisti nel ruolo di «guide turistiche».

http://www.vita.it/it/article/2016/05/12/minori-e-turismo-sessuale-nessun-paese-immune/139383/

http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/europe/italy/10103632/Italy-tops-international-sex-tourism-list.html

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