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Il clima della bomba

di Carlos Umaña*
La vita sulla Terra deve affrontare due minacce esistenziali: la crisi climatica e le armi nucleari. Le due minacce sono strettamente collegate e si rafforzano a vicenda. Con il mondo in fiamme, la crisi climatica è, anche per i suoi detrattori più feroci, impossibile da ignorare. Tuttavia, la grande maggioranza della popolazione ignora come questa situazione aggravi il rischio di guerra nucleare e perché il disarmo nucleare è oggi più importante che mai.

Clima e costi del nucleare

Secondo un rapporto della U.S. Environmental Protection Agency, dettagliato nel rapporto “From Warheads to Mills” solo in quel paese, i costi dei danni causati da eventi meteorologici estremi sono stati di 400 miliardi di dollari nel 2018, e questo costo potrebbe facilmente raggiungere i 3 trilioni di dollari all’anno entro il 2050. Il costo dell’inquinamento atmosferico dovuto all’uso di combustibili fossili è stimato a circa 176 miliardi di dollari all’anno, o fino a 5,2 trilioni di dollari, in totale, entro il 2050.

Gli investimenti nelle tecnologie verdi sono scarsi in tutto il mondo, soprattutto nei paesi più inquinanti. Tuttavia, considerando gli elevati costi diretti e indiretti dei danni ambientali, è chiaro che il loro rapporto costo-efficacia è elevato. Ciononostante, la miopia politica e la sua conseguente demagogia porta all’inazione da parte della maggior parte dei politici. Infatti, molte risorse politiche e talenti scientifici necessari per l’innovazione ecologica sono attualmente impegnati nello sviluppo di armi nucleari e di altre aziende che, lungi dal risolvere urgenti problemi esistenziali, minacciano piuttosto la vita sul pianeta.

Le armi nucleari, in particolare, sono militarmente e politicamente obsolete e suicide. La miopia di questo capriccio armamentista è molto costosa, in quanto queste armi sono estremamente costose da mantenere: l’investimento attuale in armi nucleari è di 126 miliardi di dollari e continua ad aumentare… Segue su Pressenza

  • medico,  membro di ICAN e vicepresidente regionale per l’America Latina dell’IPPNW, una delle organizzazioni che da decenni si occupa di disarmo nucleare.
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