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Migranti e terrorismo: pericolo stato di polizia

Impronte digitali

di Ilario Pedrini

Prendere le impronte digitali anche ai richiedenti asilo dai sei anni in su, per facilitarne il ricongiungimento con i genitori: è una delle misure approvate dalla commissione libertà civili del Parlamento europeo, che ha votato degli emendamenti a una revisione del sistema «Eurodac», il database con le impronte digitali dei richiedenti asilo istituito nel 2003.

«Gli emendamenti sono stati approvati con 35 sì, 10 no e 8 astensioni – scrive l’Ansa -. Via libera anche all’apertura dei negoziati con il Consiglio per arrivare a un accordo definitivo».

Ma cosa sta succedendo nella Vecchia Europa? Quale percezione del pericolo hanno i cittadini? E quanto razionale può essere la reazione dopo attentati come quello consumatosi in Inghilterra. Il caporedattore della rivista Spiked, Brendan O’Neill, ha dato la colpa delle stragi  in terra britannica al “multiculturalismo”. Insomma troppi immigrati causano il terrorismo.

O’Neill fa intendere che chiunque invochi calma e tolleranza di fronte al terrorismo non è abbastanza arrabbiato per l’omicidio dei suoi 22 concittadini. Lo riporta Laurie Penny sul New Statesman.

«In realtà il Regno Unito è tutto tranne che passivo di fronte alla violenza estremista. Il paese possiede già uno dei più consolidati programmi antiterrorismo del pianeta. Siamo tra le società più sorvegliate del mondo occidentale. Abbiamo un programma antiestremismo, Prevent, che rende obbligatorio in scuole, università e altre istituzioni pubbliche la segnalazione di qualsiasi sospetta attività radicale o “estremista”».

Il programma anti terrorismo – che ovviamente non permette di evitare tragedie come quella di Manchester – è stato «condannato – ricorda Penny – da esperti e insegnanti di ogni orientamento come una violazione del diritto di pensiero ed espressione».

Dalle pagine del New Statesman si mette in guardia: il pericolo è quello di creare uno stato di polizia (e c’è chi dice che la questione della schedautra dei mgranti sia un piccolo passo in quella direzione).

«Non giriamoci quindi troppo intorno. Cerchiamo di essere chiarissimi su cosa c’è in ballo in questa faccenda. E quindi sì, si potrebbe fare di più per evitare cose del genere, se volessimo. Ma dobbiamo anche pensare se questo è davvero, sul serio, quel che vogliamo».

E ancora: «Sì, potremmo fare di più. Potremmo permettere allo stato di arrestare e incarcerare chiunque sia anche lontanamente sospettato di tendenze violente ed estremistiche. Chiunque abbia mai avuto accesso a dei siti web sospetti o abbia letto documenti di dubbia origine».

https://www.internazionale.it/opinione/laurie-penny/2017/05/30/terrorismo-stato-polizia

http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2017/05/30/pe-impronte-a-migranti-minori-da-6-anni_0b9febeb-85d4-41c0-9b6d-4914aefa1ae4.html

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