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Un’idea americana per una pace afgana (aggiornato)

Questa volta saranno da soli. Né pachistani, né sauditi, né iraniani, né emiratini ma, soprattutto, nessun emissario del governo di Kabul. Con un copione che ormai si ripete consegnando ai talebani la prima vera vittoria diplomatica al tavolo del negoziato, domani a Doha gli emissari di Washington incontreranno i rappresentanti dei talebani o almeno di quelli che si riconoscono nella Shura di Quetta e nell’ufficio politico che ha la sua sede in Qatar. Poi però c’è stato un ripensamento e i colloqui sono stati rimandati proprio in ordine alla partecipazione di emissari afgani. I talebani dunque – che siederanno con gli americani per due giorni – continuano a rifiutarsi di incontrare il governo “burattino” di Kabul ma, stando a quanto rivelato da Tolonews, ormai Washington avrebbe digerito la pillola rinunciando a tenere il punto. Tolonews ha infatti avuto accesso a un documento preparato dal Centro di ricerca con sede negli Stati Uniti RAND Corporation che ha sviluppato una bozza di accordo e un documento condiviso con diversi alti funzionari e politici afghani a Kabul e con le parti interessate nella regione. Ma non è un documento del governo afgano. E’ solo “condiviso”. Non è un’idea afgana e tanto meno del governo in carica né del suo presidente. L’ennesima ciliegina che fa fare ad Ashraf Ghani proprio la figura del burattino.

Il documento di 49 pagine intitolato “Agreement on a Comprehensive Settlement of the Conflict in Afghanistan” presenta proposte dettagliate relative a un accordo di pace definitivo per l’Afghanistan. Sarebbe un accordo di base che coinvolge diversi attori dentro e fuori dal Paese e che include una dichiarazione di cessate il fuoco, la completa rinuncia dei talebani ai legami con le organizzazioni terroristiche, una cessazione completa e graduale dell’attuale missione militare Usa e Nato in un periodo transitorio di 18 mesi. Il documento suggerisce che Kabul potrebbe invitare la comunità internazionale a formare un piccolo “Team di sostegno all’Afghanistan”, ma limitato esclusivamente all’antiterrorismo.

Secondo il documento, i nuovi accordi politici in Afghanistan includeranno l’adozione di una nuova Costituzione entro il detto periodo di transizione di 18 mesi. Il governo di transizione sarebbe guidato da un presidente rotante e da diversi vicepresidenti, spiega sempre il documento letto daTolonews. Suggerisce infine che venga “ridotto” l’attuale potere del presidente. Che, stando a quello che suggerisce il Centro studi americano, si limiterebbe dunque a essere un burattino due volte che segue pedissequamente quanto deciso altrove. (Red/emgi)

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