di Andrea Tomasi
La Turchia brutta sporca e cattiva. Ma è veramente così? C’è stato un tempo in cui il governo di Ankara veniva elogiato dalle cancellerie europee. E c’è stato un momento in cui il Paese, oggi guidato da Recep Tayyip Erdoğan, sembrava essere ad un passo dall’entrata nell’Unione Europea.
Ma non ha smesso di essere un territorio strategico nello scenario del Mediterraneo: è un territorio di 783.562 km quadrati, con quasi 80 milioni di abitanti, che rappresenta l’alleato ideale nella geopolitica fatta di controllo dei mari e delle risorse minerarie (petrolio in primo luogo). Non solo. Ricordiamo che la Turchia, grazie ad un accordo con l’Europa (un contratto da 6 miliari di euro), si occupa del “lavoro sporco” di blocco e gestione dei profughi siriani.
Una visione diversa del Paese ce la dà Anna Maria Giordano, giornalista Rai, tra gli ideatori e conduttori della trasmissione Radio3 Mondo. Con Fazila Mat – giornalista e ricercatrice – e il professor Roberto Belloni del Centro europeo Jean Monnet – Università di Trento, martedì 16 maggio è stata ospite del CCI (Centro per la Cooperazione Internazionale) e dell’Osservatorio Balcani.
Nei giorni scorsi vi abbiamo fatto sentire una anteprima dell’intervista che Giordano ha rilasciato a Caravan. Oggi – in attesa di vederla dal vivo a Cesena dal 25 al 27 maggio nell’ambito della Festa di Radio3 – vi proponiamo la sua analisi integrale.