di Raffaele Crocco*
Probabilmente dobbiamo aspettare di vederli morire. Quindi facciamo una cosa differente, da oggi. Organizziamoci così: in mare non mandiamo navi che possono salvare vite umane. Quelle i governi, l’opinione pubblica, evidentemente la maggioranza, ormai hanno stabilito che sono in mano a delinquenti che, mascherandosi da Ong, favoriscono la malavita organizzata che traffica in uomini. Quelle navi quindi – come è successo oggi alla Aquarius a Malta che non ha avuto i permesso di rifornirsi, come succede alla Lifeline in mare da giorni – teniamole nei porti, nelle rade, ferme comunque.
Questo materiale, poi, prendiamolo e facciamolo circolare nelle case di questa bella gente d’Italia e d’Europa, che vota giurando sulle radici cristiane della nostra civiltà. Non diciamo nulla, vediamo semplicemente se riescono a capire cosa succede su quelle navi che il “ministro di Tutto”, Salvini, ha definito “da crociera”. Proviamo a vedere se queste anime sante, che si commuovono pensando alla sofferenza dei bambini – anche Hitler li amava tanto – e alle ingiustizie che subiscono gli italiani, riescono ad avere una umana reazione di fronte alla morte di altri esseri umani.
Quello che accade in queste ore in Italia, nel Mediterraneo, in Europa, non ha nulla di politico. È una catastrofe umanitaria per chi la subisce. È una catastrofe umana per chi la crea e per chi la appoggia senza reagire. Dopa aver rotto l’ipocrita silenzio sul nostro essere razzisti, abbiamo stabilito che per fermare l’invasione dobbiamo ammazzare la gente. Codardi e vigliacchi non spariamo: la facciamo annegare.
Riequilibrare rapidamente la ricchezza – come riequilibrare i diritti – sarebbe un sistema sicuro per convincere le persone a stare a casa loro, cercandosi un futuro lì. Magari il ministro di Tutto, un giorno di questi, potrebbe provarci.
*Raffaele Crocco è direttore responsabile dell’Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo
foto di copertina tratta da http://www.rivoluzione.red/aquarius-contro-il-razzismo-di-salvini-e-lipocrisia-del-pd-unita-di-classe-di-tutti-i-lavoratori/
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