Mosul story

Foto e testi: Laurence Geai
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Prologo

Mosul è un servizio fotografico sulla città irachena, che è stata sotto il controllo di Daesh per tre anni. Laurence Geai ha iniziato il reportage due mesi prima della liberazione di Mosul, nel luglio 2017.  “La città – scrive la fotoreporter- soprattutto la parte vecchia, che è stata quasi totalmente distrutta, soffre molto. Molti civili sono bloccati nei campi intorno alla città. Non possono tornare a casa perché la loro abitazione è distrutta o perché appartengono a Daesh e non sarebbero più i benvenuti. Da due anni nella città la vita sta lentamente tornando. I civili sono tornati, stanno riaprendo negozi e caffè. Questo reportage mostra la resilienza degli esseri umani”.

Con questo lavoro Laurence Geai ha vinto il premio’Wars war and revolutionary stories’, realizzato dall’Atlante delle guerre e sostenuto da Montura.

FOTO 1: Un bombardamento è appena avvenuto nella città vecchia di Mossul. Luglio 2017.
FOTO 2 - Il 4 giugno 2017, le divisioni 9 e 16 dell'esercito iracheno hanno lanciato un'offensiva nel quartiere di Al Zinjili, a Ovest di Mosul. Arrivano gruppi di civili. L'esercito iracheno li accoglie, dà loro acqua e cura i feriti. I civili sembrano essere sotto shock. Sono in lacrime, ad alcuni sono arrivate schegge o proiettili dai cecchino. Questa donna sta urlando.
FOTO 3 – Mosul Ovest, 3 giugno 2017. Clinica di emergenza della nona divisione corazzata dell'esercito iracheno. Civili feriti stanno accorrendo alla clinica dopo essere fuggiti dai territori controllati da Daesh. Molti civili sono feriti. Qui arrivano due bambini gravemente feriti. La loro condizione è critica.
FOTO 4 - Il 26 giugno 2017, il corpo di un jihadista viene appeso a un palo in un trafficato crocevia della città. La notte prima, le cellule dormienti dell'Isis hanno effettuato vari contrattacchi nei quartieri liberati di Mosul Ovest. L'esercito iracheno ha impiccato il corpo di uno dei jihadisti per umiliare il nemico e spaventare le altre cellule dormienti nascoste in città.
FOTO 5 - Ai margini della città vecchia, le forze speciali hanno arrestato un uomo che si ritiene provenga da Daesh. Quest'uomo subirà alcune umiliazioni, che lo costringeranno in particolare a cantare canzoni patriottiche irachene. Uno dei soldati tiene in mano una pinza che probabilmente verrà usata per torturarlo.
FOTO 6 - luglio 2017, gli uomini della protezione civile hanno il compito di recuperare i corpi a seguito dell'attacco di una donna kamikaze che si è infilata tra i civili in fuga dai combattimenti nel centro storico di Mosul. Molte donne jihadiste si sono nascoste tra la marea di civili in fuga dalla città vecchia. Le donne, a differenza degli uomini, per ragioni culturali, non vengono ricercate.
FOTO 7 - Il 5 luglio 2017, i civili sono fuggiti dai combattimenti nella città vecchia di Mosul. I soldati delle forze speciali irachene cercano di verificare che nessuno indossi una cintura esplosiva. Nei giorni precedenti, alcune donne si sono fatte saltare in aria e hanno ucciso civili e soldati. Qui una donna e suo figlio hanno paura davanti a un soldato.
FOTO 8 - Il 5 luglio 2017- Durante la verifica delle forze speciali irachene gli uomini sono a torso nudo, nei giorni precedenti alcune donne si sono fatte saltare in aria e hanno ucciso civili e soldati.
FOTO 9 – Mosul Ovest 5 luglio 2017. Uomini e donne fuggono dai combattimenti nella città vecchia. Un uomo e suo figlio ferito si trovano sulle rive del Tigri e si dirigono verso la nona divisione dell'esercito iracheno. L'esercito controlla ogni uomo che lascia il territorio detenuto da Daesh. In caso di dubbio, l'uomo viene ucciso immediatamente e gettato nel Tigri.
FOTO 10 - Prigionieri sospettati di appartenere all'organizzazione dello Stato Islamico sono detenuti a Hamman Al Alil. La stanza è troppo piccola per accoglierli tutti. Altri sono nel corridoio. Sono circa 350 in questo centro. Sono in attesa di processo e che alcuni vengano trasferiti a Baghdad. Alcuni rischiano la pena di morte.
FOTO 11 - 9 novembre 2018, Mosul, sulle rive del Tigri, vista dalla città vecchia di Mosul, quasi completamente distrutta.
FOTO 12 - Iraq, novembre 2018. Campo Hammam Al Alil 2. Questo campo ospita circa 15mila persone, molte delle quali sono famiglie Daesh, che non possono tornare a casa. Piove e il campo è pieno di fango. I bambini nati sotto Daesh non hanno documenti d'identità e quindi non possono andare a scuola. A destra in basso, un assistente sociale yazida.
FOTO 13 - Iraq, Mosul novembre 2018.
FOTO 14 - Iraq, Mosul novembre 2018. Il negozio di animali nella città vecchia di Mosul è stato riaperto a metà ottobre 2018. Si trova proprio accanto alla famosa moschea Al Nuri. Questa scimmietta viene da Baghdad. È una gioia per i bambini.
FOTO 15 - Iraq, Mosul, novembre 2018. Nella parte vecchia di Mosul un posto di blocco della polizia locale. I soldati si scaldano intorno al fuoco. Ci sono ancora cellule silenti di Daesh in città.
Biografia

Laurence Geai è una fotoreporter francese. Dopo aver conseguito una laurea in economia internazionale, ha rivolto la sua attenzione al giornalismo, prima per la televisione e poi con la fotografia. Il lavoro di Geai si concentra sui conflitti armati e in particolare sul Vicino Oriente: Siria, Iraq, Israele, Palestina. Le sue opere riguardano anche le conseguenze della crisi dei rifugiati in Europa e Francia. I suoi lavori sono stati pubblicati su Le Monde, Paris Match, The Washington Post, Polka, La Vie, Le Pelerin, Le Nouvel Obs, Libération, Le Jdd, Causette, La Croix, M Magazine per Le Monde, Le Parisien, Elle e altri. Premi: 2018 terzo premio al ‘Politic picture award of Science’, primo premio ‘Single shot award’ al Festival della fotografia etica. Nel 2017: Photographer of the year Polka.