Haiti

Il 7 luglio 2021 il Presidente Jovenel Moïse e sua moglie sono stati assassinati in un attentato nella loro residenza privata. Il Governo di Haiti ha insediato Ariel Henry, che era stato scelto come primo Ministro da Moïse poco prima della sua morte. Henry è stato accusato da diversi funzionari di essere collegato a Jospeh Felix Badio, una presunta mente dell’assassinio dell’ex Presidente. Nei giorni successivi all’accusa è stata arrestata un’unità di killer formata da ventisei colombiani e due americani di origine haitiana, assunti dalla società Ctu Security, con sede a Miami e gestita dall’emigrato venezuelano Antonio Intriago Valerai.

Prima della sua morte, Moïse aveva lavorato per smascherare i politici e gli uomini d’affari corrotti coinvolti nel traffico di droga, trasmettendo le informazioni agli Stati Uniti. Il più importante tra questi era Charles Saint-Rémy, cognato dell’ex Presidente haitiano Michel Martelly, che Moïse aveva messo nel mirino.

L’omicidio di Moïse mostra in modo eclatante come Haiti sia da tempo in balia di una serie di bande criminali, che si sono di fatto impadronite del Paese. Non è questa, però, l’unica piaga che tormenta la Repubblica caraibica. Nell’agosto 2021, Haiti ha subito un altro grande terremoto, che ha causato molte vittime. A marzo 2022, il Paese non aveva ancora un Presidente eletto e l’Alta Corte non funziona a causa della mancanza di giudici. Il 30 agosto 2022, centinaia di manifestanti sono scesi in strada a Port-au-Prince, chiedendo le dimissioni del primo Ministro Ariel Henry. I cittadini hanno bruciato pneumatici e bloccato le strade, scontrandosi con la polizia, che ha usato il gas lacrimogeno per disperdere la folla. Intanto, la criminalità organizzata decideva se e quando aprire i container in stallo e far entrare in città beni di prima necessità. Sia il porto che la capitale sono suddivisi in zone: a giorni alterni, i capi delle gang stabiliscono quale zona aprire e quale tenere sotto chiave.

Il primo luglio 2022, si è verificato un grande sequestro di armi e munizioni a Port-de-Paix. Il giudice Walter Wesser Voltaire, incaricato del caso, ha organizzato un confronto tra Robinson Pierre-Louis (membro della Federazione degli Avvocati di Haiti ed ex membro del gabinetto del Ministro della Giustizia) e Me Michelet Virgile (ex Commissario del Governo a Port-de-Paix incarcerato in relazione al traffico di armi). Il primo è stato arrestato con l’accusa di aver facilitato il rilascio di due uomini legati al traffico illegale mentre era funzionario del Ministero della Giustizia: si tratta di Fritz Jean Relus, responsabile della ricezione della merce, e di Jonas Georges, proprietario del cargo che trasportava armi e munizioni ad Haiti. Al termine del confronto, i due imputati sono stati riportati in cella.

Il Paese si trova, inoltre, in una forte crisi economica, con l’inflazione al 29%. Il prezzo del riso, bene fondamentale per la popolazione, è quadruplicato tra il 2021 e il 2022. Molte persone non hanno accesso all’elettricità, all’acqua, ai servizi igienici o all’assistenza sanitaria. Due bambini su dieci non frequentano la scuola primaria e il livello di alfabetizzazione della popolazione sopra i 10 anni è del 61%. Haiti ha uno dei più alti livelli di insicurezza alimentare al Mondo. Quasi la metà della popolazione, ossia 4,5milioni di haitiani, non ha cibo a sufficienza e 1,3milioni di persone sono a rischio di malnutrizione. Il Pam (Programma alimentare mondiale) sta attualmente fornendo assistenza alimentare d’emergenza a più di 150.000 individui colpiti da una prolungata siccità e dal deterioramento della situazione economica dal 2018.