Tracce di speranza in Repubblica Centrafricana

Foto: Alessandro Rocca
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Nella Repubblica Centrafricana, uno dei paesi più poveri del mondo, la violenza e le armi sono onnipresenti.

Ma come in ogni situazione, anche la più estrema, esistono tracce di speranza. Alcune di queste tracce si ritrovano nei progetti che Intersos realizza sul campo.

Uno di questi è rivolto alla riabilitazione degli ex baby soldier. Il centro recupera bambini e bambine dei gruppi armati, Anti-balaka e Seleka, che si sono fronteggiati a partire dal 2013, quando i Seleka, i ribelli di sedicente matrice islamica, avanzarono dal Nord fino a Bangui e conquistarono il potere, costringendo alla fuga l’allora Presidente Francois Bozize.

Tra le vittime della guerra anche le donne: secondo i dati Unicef l’80% delle donne dichiara di aver subito violenza. La ong ha per questo preso in carico e sostiene con formazione al lavoro e assistenza psicosociale alcune di coloro che hanno subito violenza sessuale o che state costrette al matrimonio con uomini delle bande armate.

Formazione è poi una parola chiave. A Kaga-Bandoro a attiva la “scuola passerella”: sei mesi di corso pre-scolare che permette ai bambini e alle bambine in difficoltà di inserirsi nelle classi della scuola pubblica.

La storia del reportage

Queste foto sono state scattate nell’agosto 2019 da Alessandro Rocca per Intersos e Atlante delle guerre. Il reportage che è nato dal viaggio è stato pubblicato sulla nona edizione dell’Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo.