Csto, l’alleanza militare della sfera russa

a cura di Alice Pistolesi

 

Nel 2018 l’Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva ha compiuto quindici anni. L’organizzazione avrebbe dovuto compierne venticinque ma è stato dopo i conflitti del Nagorno-Karabakh (1992-1994), della guerra interna in Tagikistan (1992-1997), della guerra georgiano-abcasa (1992-1993) e dei conflitti nella regione russa della Cecenia (1994-1996 e 1999-2000) che ha potuto vedere effettivamente la luce.

Spesso l’Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva è stata definita la Nato russa. Le differenze tra le due alleanze in realtà sono evidenti. Una su tutte la non espansione dell’organizzazione russa. Se la Nato si è infatti negli anni molto espansa, arrivando ai ventotto alleati nel 2018, la Csto rimane una struttura puramente difensiva e mantiene gli stessi obiettivi per la quale è stata creata 15 anni fa.

Storia e obiettivi

Il Trattato per la Sicurezza Collettiva è stato firmato il 15 maggio 1992 tra alcuni paesi membri della Comunità degli stati indipendenti (Csi), l’organizzazione regionale cui aderiscono molti dei paesi nati dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica.

Dieci anni dopo, il 7 ottobre 2002, i membri hanno effettivamente costituito l’Organizzazione con lo scopo di creare le condizioni per “lo sviluppo globale e garantire la sicurezza regionale”. Le finalità indicate dallo statuto sono: “Il rafforzamento della pace, della sicurezza internazionale e regionale, la difesa  (su base collettiva)  dell’indipendenza, dell’integrità territoriale e della sovranità di ciascun Stato membro”.

Ancora prima che la Csto venisse istituzionalizzata, nel 2001, i futuri membri si erano riuniti in una formazione di stampo militare: la Forza di reazione rapida (Ksbp).

I membri della Csto sono Armenia, Bielorussia, Kazakhstan, Kirgizistan, Russia e Tagikistan. L’Uzbekistan è invece uscito dall’organizzazione nel 2012 (vedi focus 1).

L’organizzazione gode dello status di osservatore all’Assemblea Generale dell’Onu e collabora con gli istituti specializzati di Onu, Osce, Csi. Per i firmatari è proibito partecipare ad altre alleanze militari.

Nell’ottobre 2007 la Csto ha firmato un accordo con l’Organizzazione per la cooperazione di Shangai (Sco, composta da Cina, Russia e i paesi dell’Asia centrale) per rafforzare la cooperazione su questioni di sicurezza, crimine organizzato e traffico di droga.

Un’alleanza armata

L’Organizzazione dispone di Forze Collettive che includono forze di reazione rapida e Forze collettive di reazione operativa composte da circa 25mila uomini.

L’alleanza possiede poi contingenti di peacekeeping e forze aeree. I paesi della Csto lavorano alla creazione di un raggruppamento unitario di difesa antiaerea. L’obiettivo in materia militare è quello di disporre di un sistema valido di difesa collettiva che garantisca la protezione in caso di minaccia alla sicurezza, alla stabilità, all’integrità territoriale. E’ poi prevista la collaborazione militare, il coordinamento in politica estera, il contrasto al terrorismo, al narcotraffico, alla migrazione clandestina e la reazione a situazioni di emergenza. Nel settore antiterrorismo esistono le esercitazioni “Cobalt” e si sta predisponendo un elenco unico di organizzazioni riconosciute come terroristiche secondo la Csto.

Secondo l’articolo 4 del Trattato di sicurezza collettiva, un atto di aggressione nei confronti di un paese membro è da considerarsi come un attacco nei confronti di tutti i paesi. In caso di attacco, quindi, i Paesi sarebbero tenuti a fornire l’aiuto necessario, anche militare.

La Csto non è mai stata coinvolta in conflitti aperti, ma l’organizzazione promuove addestramenti militari per sviluppare le tecniche di contrattacco e le operazioni contro le cellule criminali.

In questo ambito la Csto ha adottato la “Strategia Antidroga 2020” per addestrare il personale delle forze dell’ordine nell’ambito della lotta alla droga. L’operazione ha ricevuto l’approvazione internazionale alla 60° sessione della Commissione Stupefacenti (CND), il principale organo decisionale delle Nazioni Unite in materia di droghe, che si è svolta a Vienna nel marzo 2018.

Tramite l’operazione antidroga “Kanal”, sono state negli anni sequestrate 300 tonnellate di narcotici e scoperti 100mila narcocrimini.

L’organizzazione si occupa poi di svolgere operazioni di lotta alla migrazione illegale e ai crimini terroristici ed estremistici nel settore dell’informazione.

I capi degli stati membri al summit di Erevan del 2016 hanno ratificato la Strategia della sicurezza collettiva della Csto per il periodo fino al 2025, che definisce gli indirizzi principali dello sviluppo e del rafforzamento dell’Organizzazione.

Dopo la guerra russo-georgiana, nel 2009 il Consiglio della Csto ha approvato la creazione di una Forza di reazione rapida con base in Kirghizistan alla quale la Bielorussia ha deciso di non contribuire con un suo contingente militare.

Ma è durante i disordini in Kirghizistan del 2010 che l’Organizzazione è stata più vicina all’intervento diretto, salvo poi desistere.

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