Dossier/ Le missioni italiane all’estero nel 2021

Nel 2021 l’Italia ha partecipato con militari e mezzi a circa cinquanta missioni internazionali. Nell’anno appena trascorso le presenze italiane nel mondo sono aumentate rispetto al 2020 (insieme al finanziamento) e sono state avviate sei nuove missioni.

In questo dossier si fa il punto su alcuni dei teatri in cui trovano le forze armate italiane e a quali costi. Qui invece l’elenco completo realizzato dal Ministero della Difesa delle missioni 2021 con le zone di intervento.

Le nuove missioni del 2021

Nel giugno 2021 una deliberazione del Consiglio dei ministri ha approvato la partecipazione di personale militare e civile a sei nuove missioni internazionali, tre delle forze armate e tre delle Forze di polizia. Le tre nuove missioni delle forze armate sono l’operazione Unsom (United Nations Assistance Mission) in Somalia, la Emasoh nello Stretto di Hormuz e l’operazione “Emergenza Cedri” in Libano, che si è però conclusa nel novembre 2020.

La missione in Somalia, istituita dalla risoluzione 2102 del 2013 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, fa seguito di una valutazione globale delle Nazioni Unite “a sostegno dell’istituzione del governo federale della Somalia”. La Emasoh è invece “un’iniziativa multinazionale europea intesa a salvaguardare la libertà di navigazione e la sicurezza delle navi che transitano nell’area dello Stretto di Hormuz mediante l’impiego di dispositivi aeronavali dei Paesi europei aderenti all’iniziativa, per attività di presenza, sorveglianza e sicurezza”.

L’Emergenza Cedri faceva invece seguito all’esplosione che il 4 agosto 2020 ha devastato il porto e parte della città di Beirut, provocando oltre 180 morti e più di 6.500 feriti. Su richiesta di assistenza delle autorità libanesi, (arrivata per il tramite del Meccanismo di protezione civile Ue),  l’operazione è iniziata il 15 agosto 2020 e si è conclusa il 21 novembre 2020 con il rientro completo del personale. Per lo svolgimento delle missioni in Somalia e nello stretto di Hormuz si prevedeva un investimento di 9.189.127 euro con 7.189.127 euro nel 2021 e 2milioni nel 2022, mentre per la missione libanese sono stati stanziati 4.078.794 euro.

Le tre nuove missioni con personale delle forze di polizia e del Ministero della Giustizia, fanno capo all’Unione europea: due si svolgono in Libia e una in Ucraina. Il fabbisogno finanziario è pari a euro 241.464 suddiviso tra il Ministero dell’economia e delle finanze e quello della giustizia.

In Europa

In Europa, le missioni che impegnano il maggior numero di militari italiani sono la missione Nato Joint Enterprise in Kosovo (638 unità, 230 mezzi terrestri e un mezzo aereo) e la missione dell’Unione europea Eunavformed Irini (596 unità, due mezzi navali e 3 mezzi aerei), l’operazione della Forza navale dell’Unione europea nel Mediterraneo lanciata il 31 marzo 2020 con l’obiettivo principale di vigilare sull’embargo sulle armi delle Nazioni Unite alla Libia.

 Nel Mediterraneo Centrale l’Italia collabora poi all’operazione Mare Sicuro con 754 unità di personale militare, 6 mezzi navali e 8 mezzi aerei. In ambito Nato il personale militare italiano è poi presente in Lettonia (238 unità di personale militare e 135 mezzi terrestri) e nella missione per la “sorveglianza navale dell’area sud dell’Alleanza” (235 unità di personale militare, un mezzo aereo e due mezzi navali più una on call). La zona di intervento comprende Mar Mediterraneo, Mar Nero e Regno Unito.

Tags: